Banato
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Il Banato (in romeno e tedesco: Banat; in serbo: Банат o Banat; in ungherese: Bánság o Bánát; in slovacco e bulgaro: Banát) è una regione storico-geografica dell'Europa Centrale, oggi divisa politicamente tra la Serbia, la Romania e l'Ungheria. Capitale storica del Banato è la città di Timişoara (ungh. Temesvár).
La regione è nettamente delimitata su tre lati da importanti fiumi: a nord il Mureş/Maros, ad ovest il Tibisco e a sud il Danubio. Sul lato orientale il Banato confina con i Carpazi, che conferiscono al Banato romeno un aspetto collinoso, al contrario del Banato serbo che fa parte del bassopiano pannonico.
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[modifica] Etimologia
Il termine "banato" (modellato su altre entità politico-geografiche come emirato, califfato, sultanato, voivodato) designava una provincia di frontiera governata da un bano. Nel Medioevo, nel Regno d'Ungheria vi erano numerosi banati, quali i banati di Dalmazia, di Slavonia, di Bosnia e Croazia, che scomparvero con le conquiste dei Veneziani e l'avanzata dell'Impero Ottomano. Quando si parla del Banato senza ulteriore specificazione, il termine indica oggi per antonomasia il banato di Temesvár (Timişoara), che occupava l'area della regione attuale. Stranamente, il banato di Temesvár acquisì questo titolo in seguito al trattato di Passarowitz (1718), pur non essendo mai stato governato da un bano.
[modifica] Storia
Nell'antichità il Banato faceva parte del regno della Dacia e, in seguito alle guerre di Traiano, entrò a far parte della provincia romana omonima. Il territorio fu poi popolato dagli Avari e, a partire dal secolo V, dai Serbi, per poi diventare parte del Regno di Ungheria alcuni secoli dopo. Nel 1526 il Banato fu preso dai Turchi e durante questo periodo per breve tempo il re serbo Jovan Nenad riuscì a fondare un regno serbo indipendente che includeva la regione.
Con la pace di Passarowitz passò all'Impero Austriaco col nome di Temescher Banat o Banato di Temesvár. Con l'introduzione del dualismo austro-ungarico (1867), il Banato fu assegnato al Regno d'Ungheria e suddiviso verticalmente in tre fasce di territorio, corrispondenti ai comitati di Torontál, Temes e Krassó-Szörény.
In seguito alla prima guerra mondiale il Trattato del Trianon del 4 giugno 1920 sancì la divisione del Banato tra la Romania (18.945 km²), il neonato Regno di Jugoslavia (9.307 km²) e l'Ungheria (217 km²). Fu allora che iniziò l'esodo della popolazione tedesca del Banato.
[modifica] Popolazione
Fino al 1944 la popolazione del Banato (sia jugoslavo, sia romeno) costituiva una delle aree più eterogenee in Europa dal punto di vista etnico, e comprendeva principalmente serbi, romeni, tedeschi e ungheresi, con altre minoranze tra cui slovacchi, bulgari, ucraini e armeni.
Nel XVIII secolo - alla fine delle guerre con l'Impero Ottomano - per decisione imperiale austriaca la regione venne ripopolata con coloni in prevalenza cattolici e provenienti in gran parte dall'area germanica. Pur essendo chiamati "Svevi del Banato" (Banater Schwaben), tali popolazioni provenivano da aree differenti dei paesi di lingua tedesca e non soltanto dalla Svevia, ma anche da Palatinato, Assia, Baviera, Austria Superiore e Inferiore e Alsazia. I tedeschi si stabilirono soprattutto nel Banato orientale, dove molti villaggi e città erano a maggioranza tedesca; nello stesso capoluogo Timişoara i tedeschi costituivano, fino alla seconda guerra mondiale, il gruppo etnico più numeroso.