Consign to Oblivion
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Consign To Oblivion è il secondo disco della symphonic metal band Epica, rilasciato il 21 aprile del 2005.
Come nel precedente album The Phantom Agony, anche in questo vengono utilizzate un'orchestra di otto elementi e un coro di sette, oltre ai sei componenti della band. La voce di Simone Simons in questo disco non è necessariamente lirica, in molti casi ha un'impostazione pop.
Già dalla copertina si vede come il disco sia ispirato alla cultura Maya: infatti alcune canzoni, come The Last Crusade e Another Me (In Lack'Ech) parlano proprio di profezie e credenze di quel popolo. Rimane il contrasto tra il sound metal e musiche da colonna sonora. L'intro si chiama Hunab K'u, che in lingua maya significa "l'origine dell'universo".
La Simons ha scritto inoltre la medievale Quietus e Force Of The Shore. Da citare ancora la dolce Trois Vierges, una lenta canzone suonata al clavicembalo con accompagnamento di violini, nella quale alla voce della Simons si aggiunge quella di un ospite, Roy Khan dei Kamelot. L'ultima traccia è la title-track Consign To Oblivion, con la durata di 9.45 minuti, nella quale si ritrova tutto il sound degli Epica.
[modifica] Tracklist
- Hunab K'u "A New Age Dawns - Prologue"
- Dance Of Fate
- The Last Crusade "A New Age Dawns - part I"
- Solitary Ground
- Blank Infinity
- Force Of The Shore
- Quietus
- Mother Of Light "A New Age Dawns é part II"
- Trois Vierges
- Another Me "In Lack'Ech"
- Consign To Oblivion "A New Age Dawns - part III"
[modifica] Singoli
Il 10 maggio esce il singolo, Solitary Ground, accompagnato da un video. Vi si trovano le seguenti tracce:
- Solitary Ground (versione soundtrack),
- Solitary Ground (remix),
- Mother Of Light (versione senza growls)
- l'inedita strumentale Palladium.
Il 21 ottobre è la volta del singolo Quietus (Silent Reverie), uscito in due versioni: nella prima sono comprese due tracce, Quietus (versione singolo) e l'inedita ballata Linger, mentre nella seconda ve ne sono quattro, Quietus (versione singolo), Quietus (versione grunt), Crystal Mountain, cover dei Death, in versione orchestrale, e Crystal Mountain senza accompagnamenti orchestrali.