Utente:Ligabo/Elena (madre di Costantino)
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Sant'Elena Imperatrice (Elena Giulia Flavia Augusta) (257 - 335) è stata la madre dell'imperatore Costantino.
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[modifica] Da stabularia a imperatrice
Secondo la tradizione, Elena era una donna particolarmente bella, alta e dalla chioma vistosa. Stabularia (ovvero addetta alle stalle) nella stazione di cambio dei cavalli sita nei dintorni di Drepanum in Bitinia (l'attuale Değirmendere in Turchia).
Data l'organizzazione delle stazioni di cambio dell'antica Roma e considerata la scarsa compatibilità delle sue qualità fisiche ed ed estetiche con quelle d'uno stalliere, è logico desumere che Elena fosse una operatrice degli annessi taberna e lupanare, oppure la figlia dei gestori, o entrambe le cose.
In ogni caso, la ragazza riuscì a farsi notare da Costanzo Cloro che, circa nel 272, la prese con sé come concubina.
Dalla frequentazione morganatica, nel 274 a Naissus (oggi Niš in Serbia) nacque un figlio cui venne imposto il nome di Flavio Valerio Aurelio Costantino , segno evidente che il padre l'aveva riconosciuto come figlio proprio.
Maestra del comportamento utile e del saper attendere, Elena seppe ritirarsi in buon ordine quando, nel 293, venne allontanata da Costanzo Cloro, dietro comprensibile richiesta della moglie Flavia Massimiana Teodora, figliastra di Massimiano e sposata nel 289 al fine di rinsaldare alleanze politiche.
Morto Costanzo Cloro, Costantino si ritrovò ad essere Augusto nelle Gallie, secondo lo schema tetrarchico statuito dall'imperatore Diocleziano prima di ritarsi dalla scena politica. Fu così che l'ex stabularia-concubina bitinica, assunse il cognomen della più importante stirpe romana e l'agnomen imperiale: Elena Giulia Flavia Augusta.
[modifica] Elena il governo-ombra
Come aveva saputo defilarsi dopo il ripudio di Costanzo Cloro, Elena seppe consigliare e guidare il figlio rimanendo nella penombra ed uscendo allo scoperto solamente quando la situazione lo richiedeva.
Fu lei a capire l'importanza politica del movimento cristiano e fare da tramite con i capi cristiani per favorire le alleanze che portarono alla vittoria di Saxa Rubra contro Massenzio.
Fu sempre lei che dopo l'ennesimo bagno di sangue familiare (326) perpetrato dal figlio Costantino (l'uccisione della moglie Fausta del nipote Liciniano, del figlio Crispo e della fidanzata di questultimo) a dirottare l'attenzione della "pubblica opinione" sulla stupefacente spedizione mistica in Palestina durante la quale riuscì ad individuare l'esatto luogo della crocifissione di Cristo e recuperare un lunga serie di miracolose reliquie.
Sia detto per chiarezza, di quella resa dei conti familiare Elena non fu semplice spettatrice o istigatrice. Fu lei a coadiuvare il figlio Costantino nell'annegare la moglie Fausta in quella vasca d'acqua bollente che aveva preparato per la nuora.
Tra le più importanti reliquie rinvenute, ricordiamo alcuni frammenti della croce, un chiodo utilizzato per la crocifissione, due spine della corona e persino il prepuzio di Gesù Cristo.
Naturalmente le reliquie vennero sottoposte a serie operazioni di verifica per accertarne l'autenticità. Ad esempio, sui frammenti della croce venne deposto un cadavere che immediatamente resuscitò. Non è ci pervenuta la tipologia di prova cui venne sottoposto il prepuzio che, in ogni caso, ora è custodito nella chiesa parrocchiale di Calcata . (vedi in discussione)
Fu ancora lei l'ispiratrice dell'idea di costruire la "Nova Roma" e trasferirvi la capitale dell'impero; forse per nostalgia o forse per tornare da imperatrice nei luoghi dove aveva trascorso la giovinezza.
{{P|affermazione dubbia, sottoposta a verifica attualmente nella voce [[Natale]]|storia|agosto 2006|[[Utente:Riccardov|R]][[Discussioni_Utente:Riccardov|iccardo]]}} In materia di spostamenti, sua fu anche l'idea di trasportare l'epifania cristiana nel giorno del natale romano, creando così la festività ibrida del primo natale cristiano nell'anno 330.
[modifica] Elena teologa
Nei suoi ultimi anni, Elena si occupò moltissimo anche di teologia. Del resto, dopo aver scampato il lupanare di Drepanum, sconfitte le legioni pretoriane, trasferito la capitale dell'impero nella sua terra d'origine, eliminato ogni concorrente e ritrovato la croce di Cristo, chi avrebbe osato fermarla? Alcuni storici ipotizzano che, tramite il figlio o personalmente, influenzò il concilio di Nicea (325) ed il sinodo di Gerusalemme (335, imponendo ai contendenti le decisioni in materia di Arianesimo ritenute la fonte delle insanabili fratture che sarebbero state alla base dello Scisma cristiano fra occidente e oriente.
[modifica] Elena santa
Elena morì nel 335 a Roma e venne sepolta, in un grandioso sarcofago di porfido rosso, nel mausoleo che il figlio Costantino aveva costruito per se: la torre a base circolare e coperta da una cupola i cui resti si possono ancor'oggi ammirare sulla Casilina, l'antica via Labicana.
Il mausoleo è più famoso come "Tor Pignattara", così ribattezzato dai romani in quanto venne costruito utilizzando cocci di anfore (pignatte) prese dal testaccio. Il sarcofago di porfido è custodito nei musei vaticani.
Le spoglie subirono numerose traslazioni e sono oggi suddivise nelle chiese di S. Leu a Parigi, di S. Elena a Venezia e di S. Maria in Aracoeli a Roma.
Venne considerata santa subito dopo la morte. È festeggiata dalla Chiesa cattolica il 18 agosto, ed il 21 maggio dalla Chiesa ortodossa.
