Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Situato nella centralissima piazza Castello a Torino, Palazzo Madama (il cui nome completo è Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja) è un connubio di duemila anni di storia del Piemonte. Agli inizi del I secolo infatti qui sorgeva una porta nelle mura che portava al Decumano Massimo di Augusta Taurinorum: due torri (restaurate ma esistenti ancora oggi) testimoniano la porta che aveva quattro aperture a volta, destinate all'entrata/uscita dalla città, alla via verso est e alla via per la capitale, Roma. Dopo la caduta dell'Impero Romano, la porta venne trasformata in un fortilizio atto alla difesa cittadina, anche se mantenne l'originaria funzione di varco. Questa primitiva fortificazione passò ai marchesi di Monferrato nel XIII secolo, e questo fu il luogo dove, con buona probabilità, venne siglato il trattato tra Guglielmo VII del Monferrato e Tommaso III di Savoia che prevedeva la liberazione del primo e la cessione di Torino dagli Aleramici ai Savoia. Era il 1280.
Passano i secoli e la fortificazione di Porta Fibellona passa di proprietà dei Savoia-Acaja (ramo cadetto dei Savoia) che nella prima metà del XIV secolo lo ingrandiscono a castello.
Un secolo dopo è sempre un Acaja, Ludovico, a rimaneggiare il castello facendogli assumere la forma quadrata con corte e portico, quattro torri cilindriche angolari, ancora oggi in parte riconoscibile su tre lati. L'estinzione del ramo d' Acaja vede il castello diventare una residenza per gli ospiti dei Savoia.
Fu abitato per breve periodo da Emanuele Filiberto di Savoia, che ne voleva fare la residenza dei duchi dopo aver spostato la capitale da Torino a Chambéry. Ritenendo però il futuro Palazzo Reale più idoneo alla sua figura, riporta il Palazzo Madama alla sua vecchia funzione di edificio per gli ospiti. Dal 1578, comunque, (in occasione di matrimoni importanti o di festività solenni) i Savoia esposero da Palazzo Madama il Sacro Linteo.
L'anno 1637 è una pietra miliare nella storia di Palazzo Madama: la reggente del duca Carlo Emanuele II di Savoia, Maria Cristina di Francia, volendo sottrarsi all'aria pesante della corte lo elegge come sua residenza. Non appena insediata, commissiona importanti lavori strutturali, come la copertura della corte (che ancora oggi si eleva un piano al di sopra del resto della costruzione) e l'ammodernamento degli appartamenti interni.
Sessant'anni più tardi, un'altra donna forte di casa Savoia, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours (reggente di Vittorio Amedeo II di Savoia) abiterà questo palazzo e a lei si deve l'aspetto attuale e parte del nome del palazzo stesso, sede delle reggenze di due "Madame Reali".
Filippo Juvarra progetta per la reggente un magnifico palazzo barocco in pietra bianca. Il progetto però non fu mai concluso - come capitò spesso nella storia dei palazzi dei Savoia - e dopo il completamento dell'avancorpo nel 1721 non si fece altro.
Basta comunque questo scenografico ingresso per ammirare il grandioso progetto juvarriano: sopra un piano a bugnato si eleva alto un corpo con grandi finestroni scandito da colonne e lesene d'ordine composito che sorreggono una trabeazione scolpita sormontata da un'elegante balaustra decorata con vasi e statue anch'esse di marmo bianco.
L'interno contrappone invece una leggerezza quasi arcadica data soprattutto dalla luce che penetra dai tre lati finestrati e presenta quattro colonne centrali che sorreggono la volta della scala monumentale che porta al piano superiore. I finestroni, oltre a dare grande luminosità allo scalone d'ingresso, permettevano al popolo antistante al palazzo di partecipare visivamente alle grandi feste barocche. La maschera barocca che non nasconde l'antico castello medioevale ma gli dona importanza e ufficialità, quale simbolo di potere. Dalla morte dell'ultima Madama Reale che si innamorò di esso, subì pesanti rimaneggiamenti dovuti ai diversi usi che se ne fece, da commissariato di polizia a sede del governo provvisorio francese nelle campagne napoleoniche.
Nel XIX secolo re Carlo Alberto rincosidera l'edificio, facendolo sede della Pinacoteca Regia e successivamente del Senato Subalpino e quindi della Corte di Cassazione.
Verso la fine di quel secolo inizia l'interesse per la storia del Palazzo, scavando le fondamenta e ritrovando tracce nelle architetture di costruzioni e versioni precedenti.
Diventato sede del Museo Civico d'Arte Antica nel 1934, il castello ha visto nel corso del Novecento lo svolgersi di numerosi restauri e ripristini, che si si sono conclusi alla fine del 2006 restituendo alla città un importante documento dei 2000 anni della sua storia.
[modifica] Riferimenti
- Carlo Merini. Palazzi e Curiosità Storiche Torinesi. Stamperia editoriale Rattero, Torino.
Torino · Casa Savoia Parco del Valentino · Basilica di Superga · Sacra Sindone · Cappella del Guarini |
![]() |
---|---|
Palazzo Reale · Palazzo Carignano · Villa della Regina · Palazzina di caccia di Stupinigi · Castello del Valentino · Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja · |
Visita il Portale Torino |
Torino · Provincia · Quartieri · Vie · Piazze · Personalità · Olimpiadi · Immagini · Categorie · Progetto · La Piola |