Altamura
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 450 m s.l.m. | ||
Superficie: | 427 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 158,3 ab./km² | ||
Frazioni: | Fornello, Quasano | ||
Comuni contigui: | Bitonto, Cassano delle Murge, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Matera (MT), Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle, Toritto | ||
CAP: | 70022 | ||
Pref. tel: | 080 | ||
Codice ISTAT: | 072004 | ||
Codice catasto: | A225 | ||
Nome abitanti: | altamurani | ||
Santo patrono: | Sant'Irene | ||
Giorno festivo: | 5 maggio | ||
Sito istituzionale | |||
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Altamura (in dialetto altamurano Jaltamùr) è un comune di 67.599 abitanti in provincia di Bari.
È conosciuto per la produzione di un tipico tipo di pane, fatto di semola rimacinata di grano duro, che ha ricevuto il marchio D.O.P. (di origine protetta) e viene commercializzato in numerose parti d'Italia.
Famosa in Puglia anche per la sua pregevole cattedrale federiciana, sintesi riuscita di numerosi stili e stratificazioni succedutesi nel tempo.
Altamura è nota anche per la più grossa dolina delle Murge: Il Pulo di Altamura. Tale dolina si apre a circa 477m s.l.m.; ha un diametro di 550m ed una profondità di 92m.
È famosa in campo internazionale per il ritrovamento, nella grotta di “Lamalunga”, del cranio e di altri resti ossei di un ominide vissuto 200-300 mila anni fa (Vacca, 1999). La cavità, scoperta nell'ottobre 1993 dal C.A.R.S. (Centro Altamurano Ricerche Speleologiche), è a circa 450 m s.l.m. e si trova a 1,2 Km dalla Masseria Lamalunga in direzione SE.
A circa cinque chilometri da Altamura, in località Pontrelli in una cava, sulla strada per Santeramo è presente un sito paleontologico di importanza mondiale per la presenza di migliaia di impronte di dinosauri, la formazione della roccia su cui sono impresse le impronte risalirebbe al cretacico superiore cioè a circa ottanta milioni di anni fa.
Indice |
[modifica] Storia del nome
In tempi antichi era chiamata Altilia (dal latino Alter Ilium, Altra Troia ); la leggenda narra, infatti, che mentre Enea proseguiva verso il Lazio, Antello, suo amico, si fermò su un colle della Murgia e vi fondò una città.
Il suo odierno nome è attribuito a Federico II di Svevia, che rifondò la città nel 1243, dopo che probabilmente era stata distrutta da un cataclisma ed abbandonata. Federico II, la ripopolò e la chiamò Altamura utilizzando un toponimo preesistente, dovuto al fatto che era circondata da una massiccia cinta muraria a secco chiamata mura megalitiche, risalente ad alcuni millenni fa, che tutt'ora è visibile in gran parte.
[modifica] Cattedrale di Altamura
Il fondatore del Duomo di Altamura, nel 1232, fu Federico II che fece realizzare la chiesa dedicandola alla Vergine e la pose sotto il regio patronato suo e dei suoi discendenti. Il modello originario è quello che possiamo ammirare in molte cattedrali romaniche pugliesi e che trova uno degli esempi più famosi nella Basilica di San Nicola a Bari, ma qui viene realizzato con il nitido linguaggio del gotico federiciano che prevede forme cristalline e decori raffinati di ascendenza orientale come quelli che caratterizzano la bifora in facciata.
L'orientamento che oggi caratterizza la cattedrale è invertito rispetto a quello originario, non si può affermare se questo cambiamento drastico sia stato effettuato all'epoca di Roberto d'Angiò (prima metà del XIV) o durante i lavori di ampliamento tra il 1521 e il 1547. All'epoca del sovrano angioino risale la realizzazione del portale settentrionale che oggi si apre in piazza duomo, mentre la realizzazione di una seconda torre campanaria, l'area dell'altare e dell'attuale sacrestia furono aggiunte nella prima metà del 1500, a conclusione di questi lavori l'arciprete Salazar fece aggiungere in facciata gli stemmi di Carlo V d'Asburgo, del governatore Pietro da Toledo insieme al suo. Opere settecentesche sono invece la loggetta tra i due campanili con le statue della Vergine tra i SS. Pietro e Paolo, le terminazioni delle torri campanarie e il rivestimento interno in marmo.
[modifica] Pane di Altamura
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«... l'acqua, la cosa più comune, qui la vendono; ma il pane è buono veramente, tanto che il passeggero scaltro suole farsene provvista per il viaggio...»
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(Orazio)
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Con le sue classiche forme a cornetto, alto e basso, il pane di Altamura ha avuto nel 2005 la denominazione di origine protetta (D.O.P.) dall'allora ministro dell'agricoltura Alemanno. Il pane di Altamura si ottiene mescolando la semola rimacinata di grano duro con acqua e lievito naturale, ottenuto facendo fermentare una piccola quantità di pasta di pane preparata in precedenza; il tutto si lascia riposare per qualche ora e, rispettando le tradizioni, viene cotto nei forni a legna all'alba per essere presente sui banconi già alle prime ore del mattino.
Il pane di Altamura è ufficialmente il primo prodotto in Europa a fregiarsi del marchio DOP nella categoria merceologica Panetteria e prodotti da forno. È prodotto solo all'interno della zona d'origine con grano raccolto esclusivamente dai dintorni. Ogni forma è garantita dal Consorzio di Tutela.
[modifica] Curiosità
Durante gli anni del dopoguerra, il pane veniva preparato dalle massaie nelle proprie case (con dosi settimanali di diversi kg) e consegnato ai fornai, che passando casa per casa, si preoccupava di raccogliere le pagnotte, di cuocerle e di riconsegnarle alle famiglie.
[modifica] Altri prodotti tipici
[modifica] Cialledd e Pèn cuett
Tra i piatti tipici preparati con il pane bisogna ricordare la cialledd (italianizzato in cialda) preparata con pane di Altamura raffermo al quale vengono aggiunti pomodori, cime di rape (in alternativa patate e uova) e olive precedentemente bolliti, con l'aggiunta, a crudo, di un filo d'olio extra-vergine di oliva e u pén cuètt (pan cotto) preparato facendo bollire direttamente in acqua salata il pane con verdure di stagione: il tutto viene spolverato con formaggio (meglio se pecorino murgiano).
[modifica] Padre Peppe
È il più importante, famoso, diffuso e commerciato liquore altamurano. Di colore marrone scuro, che ricorda quasi il caffè, ha un sapore e un profumo molto intensi, ma ovviamente ciò dipende dalla preparazione e dagli ingredienti. Secondo la tradizione il Padre Peppe si prepara immergendo i frutti verdi dell'albero delle noci dei primi giorni di novembre in alcol, con l'aggiunta di erbe, spezie e aromi vari tra i quali caffè, chiodi di garofano, cannella e noce moscata. Il tempo di macerazione può variare dai 6 mesi (per i prodotti fatti per consumo personale) ai 4 anni (nel rispetto della tradizione).
All'olfatto meno esperto è possibile riconoscere solo una parte di tutti questi profumi, tra i quali spicca la cannella. Si abbina molto bene con la pasticceria secca a base di mandorle tradizionale altamurana.
[modifica] I lambasciùn
I lambasciùn (Leopoldia camosa) sono dei bulbi di una pianta selvatica delle Murge, simili alla cipolla, dal sapore aspro e intenso, utilizzati come contorno per arrosti di carne. Sono degustati anche fritti, cotti sotto la cenere, lessati e conditi.
[modifica] Piatti a base di carne
[modifica] U cutturidd e la pecora alla rzzaul
Sono due importanti prodotti tipici del territorio di Altamura, entrambi a base di carne di ovino. U cutturidd è un lesso di agnello ed erbe selvatiche, come il finocchietto selvatico, e piselli. La pècr alla rzzaul è carne di pecora con aromi e verdure varie cotta molto lentamente in anfore di terracotta e in forno a legna.
[modifica] Personaggi illustri
- Saverio Mercadante (musicista)
- Luca de Samuele Cagnazzi (matematico, filosofo e politico)
- Tommaso Fiore (scrittore e poeta)
- Romeo Sacchetti (coach di pallacanestro)
- Giacomo Bellacchi (matematico)
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
[modifica] Collegamenti esterni
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