Ago (sutura)
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L'ago è un attrezzo che serve a suturare i tessuti biologici per mezzo di fili di vari materiali, sintetici o naturali.
Fino a qualche decennio fa si usavano degli aghi di acciaio muniti di una cruna abitualmente semiaperta nella quale veniva inserito il filo fornito in grossi rocchetti o in matassine. Lo strumentista presente al tavolo operatorio, seguendo la richiesta del chirurgo sceglieva tra numerosi aghi quello adatto, lo chiudeva in una pinza speciale detta porta aghi ed inseriva una estremità del filo da utilizzare facendolo scattare attraverso la fessura della cruna.
Era un sistema certamente valido ma con molti inconvenienti, perché alquanto laborioso, per la necessità di dover ri-sterilizzare ogni volta gli aghi con inevitabile danno alla punta e di dover scartare i rocchetti con il filo inutilizzato, ma soprattutto perché, rispetto al calibro dell'ago, la cruna ed il filo a doppio inserito al suo interno formavano un rigonfiamento traumatico per i tessuti più delicati che venivano lacerati.
Per risolvere questi problemi furono prodotti dei nuovi aghi detti atraumatici perché privi della cruna sostituita da un incavo nel quale viene fissato il filo già in fase di fabbricazione. Questi aghi hanno molti vantaggi:
- un calibro uguale a quello del filo con trauma minimo per i tessuti attraversati
- sono forniti nella forma, nel diametro e nel tipo desiderato in comode confezioni monouso già sterilizzate
- prevedono tutte le possibili combinazioni di ago e filo
- sono più visibili e recuperabili perché solidali con il filo
- sono fabbricati con acciai speciali che permettono una affilatura ottimale e che conferiscono all'ago una buona rigidità indispensabile nell'attraversare i tessuti più resistenti come la cute, ma anche una certa flessibilità necessaria ad evitare che si spezzino se sottoposti a sforzi eccessivi.
Gli aghi possono essere di forma retta o mezzi curvi o curvi con entità di curvatura diversa e corrispondente a 1/4, 3/8, 1/2, 5/8 di cerchio. Tranne che i retti, che possono essere usati a mano, in generale gli aghi vengono afferrati con porta aghi, anche essi di varia forma e lunghezza.
La punta dell'ago può essere smussa quando serve a penetrare alcuni parenchimi quale quello epatico o renale o splenico, a forma lanceolata per attraversare meglio i tessuti più resistenti quali la cute, la fascia, i legamenti o cilindrica per l'utilizzo su intestino e vasi. La sezione può essere cilindrica o triangolare.
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