Utente:Ale&Bea
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[modifica] I DIRITTI DELL'UOMO E DEL CITTADINO PARTENDO DAL LIVELLO TEORICO E FILOSOFICO FINO AI NOSTRI GIORNI.
A differenza del periodo medioevale, considerato il periodo buio per la vita dell'uomo, in cui esso non riesce a comprendere ciò che lo circonda in quanto accetta passivamente quello che dice e che viene imposto dalle Sacre Scritture, ritenuta unica ed incontestabile verità, l'Umanesimo (fine 1300 inizi 1400) e soprattutto il periodo Rinascimentale (fine 1400 inizi 1500) rappresentarono per l'umanità la nuova luce: l'uomo rinasce, apre gli occhi e cerca di comprendere unicamente da solo com'è fatta la realtà senza più tener conto dei dogmi imposti dalle chiesa. Il mondo esterno diventa qualcosa da scoprire ed è proprio su ciò che l'uomo si dedicherà per sempre...fino ai giorni nostri... Abbiamo fatto, facciamo e faremo ciò soprattutto per motivi pratici, economici: vogliamo conoscere ciò che ci circonda per sfruttare il mondo naturale e quindi per piegarlo totalmente al nostro servizio.
Ma ritorniamo indietro... L'uomo alzando la testa e non rispondendo più alla Chiesa ha fatto un enorme passo avanti, ma nonostante ciò la Chiesa continua tuttavia a tenerlo stretto a sè, molto probabilmente per non rischiare di perdere tutti quei privilegi e quell'autonomia di cui godeva. Grandi filosofi, uomini di scienza...non avevano minimamente libertà di espresione...le nuove idee non venivano accettate...diffondere ed insegnare queste era assolutamente vietato...la Chiesa accusava di eresia chiunque diffondesse pensieri contrari a quelli che lei ancora imponeva. Abbiamo infatti molti esempi di grandi uomini, tra cui il filosofo Giordano Bruno che fu denunciato all'Inquisizione e, dopo un lungo processo, fu bruciato vivo a Roma, oppure per fuggire da una simile morte ci si dichiarava pazzi come fece un altro filosofo: Campanella.
Con il passare del tempo però l'uomo riesce a conquistare una maggiore libertà di espressione. La facoltà di comunicare è stata determinante per l'evoluzione dell’uomo e per il suo progresso culturale. Per questo la ricerca di mezzi e tecnologie adatte per gestire e controllare l'informazione ha caratterizzato la storia di ogni civiltà. Ogni nuovo strumento del comunicare ha profondamente trasformato la cultura e la società. Questo grazie alla stampa, sviluppatasi soprattutto durente il periodo delle Controriforma; essa, infatti, aumentò notevolmente la diffusione dei testi, essa oltrepassò la ristretta cerchia degli specialisti, per raggiungere un pubblico sempre più numeroso e posto in fasce sociali nuove come la borghesia. Se da una parte ciò determinò una diffusione del sapere sconosciuta fino ad allora ed una progressiva acculturazione delle nuove classi sociali, dall'altra la stessa diffusione agì sul modo di scrivere sia dal punto di vista della lingua, con una forte spinta a normalizzarla anche dal punto di vista ortografico, sia da quello dei contenuti. Ma uno dei maggiori centri propulsivi delle nuove idee e dei programmi riformatori fu la massoneria, una setta segreta nata in Inghilterra sulla base dei riti e delle tradizioni delle antiche corporazioni di liberi muratori, accolse al suo interno nobili, borghesi, e intellettuali accomunati dalla battaglia per la tolleranza, dalla lotta all'oscurantismo religioso, della filantropia, della frattelanza universale e della certezza sull'efficacia dei Lumi; essa si diffuse tra gli anni '20 e '30 del 1700 in tutta Europa. La realizzazione culturale più significativa fu un'impresa editoriale parigina, che si proponeva di fornire un dizionario ragionato di tutto il sapere umano, unificato appunto dalla luce della ragione: fu l'Encyclopédie, che uscì fra il 1751/65 diretta da tutti i maggiori intellettuali francesi del tempo. Le linee ditrettrici dell'opera facevano capo alla filosofia di Bacone, Cartesio, Locke e alla scienza di Newton. Essa doveva servire non solo a divulgare il sapere, ma anche a migliorare l'umanità.
Il periodo seguente al Rinascimento fu l'Illuminismo con il quale vengono ulteriormente messi in crisi quei dogmi tanto difesi nel periodo precedente, come ad esempio il principio di autorità che legittimava il potere del sovrano credendo che fosse concesso da Dio e quindi non contestabile. Il più grande risultato delle idee illuministe fu la Dichiarazione di indipendenza, proclamamta il 4 luglio 1776 tra le tredici colonie americane la quale si base sui principi cardine dell'Illuminismo e ne faceva per la prima volta la base per un concreto progetto politico. Inoltre essa costituì un modello per gli altri documenti analoghi ed una fonte d'ispirazione per tutte le costituzioni liberali e democratiche. Questo è verificabile dalle seguenti parole di Thomas Jefferson prese dal Pensiero dei Lumi: " Tutti gli uomini sono creati uguali. Il Creatore li ha dotati di alcuni diritti inalienabili, tra i quali vi sono la vita, la libertà e la ricerca della felicità. I governi sono stati istituiti tra gli uomini per assicurare tali diritti, e derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati".
La rivoluzione americana fu il primo esempio di lotta di liberazione condotta da un paese extraeuropeo contro una potenza del Vecchio Continente; aprì infatti una stagione di grandi rivolgimenti politici da cui sarebbero usciti gli ordinamenti che in gran parte regolano ancora le democrezie moderne. Da quest'ultimo punto di vista la guerra di indipendenza americana si colloca sulla linea ideale di una tradizione politica ed ideologica che muove dalle due rivoluzioni inglesi, si sviluppa attraverso il pensiero illuminista e va poi a culminare nella rivoluzione francese.
Il documento più celebre della rivoluzione francese, la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 26 agosto 1789, destinata a divenire un punto di riferimento per tutti i regimi liberali e democratici della società contemporanea, diveniva espressione delle idee Illuministe, e rivendicava i principi fontamentali della libertà e dell'uguaglianza ( "Gli uomini nascono e rimangono liberi ed uguali nei diritti", art 1), e poneva come obiettivo "di ogni associazione politica...la conservazione dei diritti naturali ed imprescrittibili dell'uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all'oppressione" (art 2). Per i principi dell'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e del libero dispiegarsi delle capacità senza distinzione di ceto o di privilegio, nonchè per l'attribuzione della sovranità alla nazione, la Dichiarazione costituì "L'atto di morte dell'Ancien Règime". Gli uomini francesi credettero allora di aver preparato per i posteri un destino migliore di quello che era toccato loro. Sembrò che l'umanità non avrebbe esitato a seguire l'esempio della Francia nell'affermare una maggiore dignità di vita, ma le vicende del XIX secolo e quelle ancora più tragiche del xx delusero le speranze degli ottimisti. Forse poche volte nella storia i più elementari diritti sono stati calpestati come nel nostro secolo, testimone di atroci crimini come lo sterminio di sei milioni di ebrei, bombardamenti su città inermi, siluramento di navi civili, campi di concentramento, torture di ogni genere, distruzione di una intera città in pochi istanti con la bomba atomica. Quando l'umanità uscì sconvolta e prostrata dalla Seconda guerra mondiale s'accorse che nulla era stato salvato di quel patrimonio di valori umani che il mondo si era procurato attraverso i secoli.
L'O.N.U. l'organizzazione mondiale che si costituì per impedire il ripetersi di nuovi disastri, emanò allora un nuovo documento, << La Dichiarazione universale (parola che non compariva nei precedenti documenti) dei diritti dell'uomo », che esprime gli insegnamenti tratti da tanti errori e la volontà di fare tutto il possibile perché non si ripetano più. Essa fu emanata il 10 dicembre 1948. Oltre ai diritti già affermati nel passato, viene riconosciuta per tutti, indipendentemente dalla razza, dalla religione e da qualsiasi differenza sociale ed esteriore, la libertà dal bisogno, dall'ignoranza e dalla paura. Tutti devono raggiungere un benessere che permetta lo svolgimento di una vita degna dell'uomo; devono possedere un minimo di istruzione e poter accedere, se capaci, ai gradini più alti della cultura; tutte le nazioni devono impegnarsi per tener lontana l'immensa sventura della guerra. Particolare importanza si è data alla lotta contro il razzismo e alla condanna dello sterminio di persone e popoli in nome della razza o di qualsiasi altro pregiudizio. Stanchi di inutili e orribili stragi gli uomini hanno intrapreso la pacifica lotta contro la fame, contro ogni forma di ingiustizia, contro l'ignoranza. Come sempre, alla fine di ogni guerra, essi credettero che stesse per sorgere un mondo senza guerre. Dopo venti anni coloro che collaborarono con tanto entusiasmo a promulgare la Carta che doveva difendere gli uomini dall'ingiustizia, riconoscono per primi che i principi della Dichiarazione sono ancora un sogno; c'è tuttora un immenso lavoro da compiere perché essi vengano applicati interamente dappertutto nel mondo. Tutti gli uomini sanno questo; come anche hanno assistito in questi due decenni allo scoppio e al prolungarsi di conflitti armati in diversi luoghi della terra. La giustizia, la pace e tutti i beni che ne derivano sono dunque davvero una illusione, un irraggiungibile miraggio? No, se noi lo vorremo. La Carta dei Diritti Umani non potrà diventare una realtà, se l'opinione pubblica mondiale non si batterà ininterrottamente per l'applicazione effettiva e universale. Nel mondo attuale si affrontano o convivono ideologie politiche opposte, razze varie, convinzioni religiose diverse a livelli differenti di sviluppo economico. Quando da tutte queste diversità saremo riusciti a far scaturire un ideale comune di diritti umani e il rispetto universale della dignità della persona, allora saremo riusciti a creare fra gli esseri umani il saldo vincolo, da cui dipendono il mantenimento delle relazioni pacifiche fra le nazioni e, nello stesso tempo, una cooperazione fruttuosa economica, sociale, culturale.
Oggi nel 2005 in Italia la libertà della persona umana è tutelata dalla Costituzione sotto diversi profili, e le norme che si riferiscono a questo principio sono numerose e di vario genere. L'art.13, per esempio, afferma che il carattere inviolabile della libertà personale, che può essere limitata solo con un atto dell'autorità giudiziaria, e solamente nei casi e nei modi previsti dalla legge; l'art.19 afferma che tutti hanno il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa; l'art.21 afferma il diritto di libertà di pensiero ecc. La nostra Costituzione contiene una norma di carattere generale sulla libertà della persona umana, norma che rappresenta il principio fondamentale in questa materia. Si tratta dell'art.2 che stabilisce quanto segue: "la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale". Per comprendere pienamente il significato di questa norma, dobbiamo soffermarci su questo aspetto principale: I DIRITTI INVIOLABILI DELL'UOMO. Essi sono anche detti semplicemente diritti dell'uomo e sono il diritto alla vita e alla libertà personale, la libertà di domicilio e di corrispondenza, la libertà di circolazione e di soggiorno,la libertà di pensiero, religiosa ecc. L'insieme di questi diritti costituisce le cosidette libertà fondamentali dell'uomo, appunto perché sono le libertà più importanti, quelle che caratterizzano la persona umana in modo essenziale. Sono definiti inviolabili dalla costituzione sia perchè hanno carattere assoluto (cioè si possono far valere nei confronti di chiunque), sia perchè vengono prima dello stato (nel senso che lo stato si limita a garantire e a riconoscere i diritti stessi, e non provvede quindi a crearli). La libertà personale è la libertà fisica della persona, e consiste nella possibilità per ogni individuo di avere la disponibilità del proprio corpo, e cioè di muoversi liberamente senza alcuna costrizione od impedimento esterno.; la libertà personale è inviolabile e viene tutelata in base all'art.13 della Costituzione, anche nei confronti degli organi di polizia. In relazione al carattere inviolabile del diritto, il codice penale prevede una serie di delitti contro la persona (omicidio, lesioni personali, sequestro...)che sono puniti generalmente con una norma detentiva. La pervisione di tali delitti ha lo scopo di tutelare adeguatamente il diritto di ogni individuo alla vita e alla libertà personale. La libertà di pensiero, che è riconosciuta e garantita a tutti dalla nostra Costituzione, consiste nel diritto di " manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di pensiero ", secondo l'art. 21. E' un diritto fondamentale dell' uomo e costituisce una caratteristica essenziale dei sistemi democratici. Infine la libertà religiosa consiste nel diritto riconosciuto a tutti sia di professare una certa religione e di farne propaganda sia di praticare il culto della religione stessa in privato o in pubblico.
I diritti dell'uomo sono riconosciuti e garantiti non soltanto dalla nostra costituzione ma anche da numerose norme di diritto internazionale. Tra i diversi fini delle Nazioni Unite, per esempio, è previsto anche quello di promuovere il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti, senza distinzione di sesso, razza, lingua o religione. Inoltre ricordiamo che l' Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato nel 1948 la famosa Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, che non ha valore vincolante per gli Stati, ma che può considerarsi ugualmente molto significativa per i numerosi ed importanti principi in essa contenuti. L'art.1 di tale Dichiarazione, in particolare, afferma che "tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti", e che "devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza". Ricordiamo poi che l'Italia ha ratificato con la legge del 1955 la convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali che è un vero e proprio atto normativo. Essa è importante soprattutto per due motivi. In primo luogo essa contiene alcune norme che hanno lo scopo di rendere effettiva e concreta la protezione dei diritti umani, in particolare mediante l'intervento di un'apposita Corte europea dei diritti dell'uomo; in secondo luogo è importante perchè contiene un elenco abbastanza dettagliato dei diritti che gli stati si sono impagnati a garantire nei confronti di tutti.
Per quanto riguarda la protezione dei diritti, la Convenzione prevede la possibilità di denunciare alla Corte europea dei diritti dell'uomo ogni violazione dei diritti umani quando la violazione sia imputabile ad uno degli stati aderenti alla convenzione stessa. Riguardo poi all'elenco dei diritti ricordiamo in particolare i seguenti: il diritto al rispetto della vita privata e familiare; il diritto alla libertà di pensiero e di espressione; il diritto alla libertà di riunione pacifica e di associazione; il diritto di ogni persona ad un processo equo davanti ad un tribunale indipendente; il diritto delle persone in stato di arresto di essere giudicate entro un termine ragionevole. Com'è possibile notare oggi, perlomeno in Italia, godiamo di molti diritti indispensabili,i quali, a vederli con gli occhi di oggi non sembra possibile non ci siano stati fin dalla nascita dell'uomo ma che ce li siamo guadagnati con decenni di interminabili conflitti pieni di morti e feriti.