Antonio Pagni
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Padre Antonio Pagni (Pescia, 21 dicembre 1546 – 24 gennaio 1624), religioso barnabita.
[modifica] Biografia
A sette anni, quando morì lo zio Mons. Cristiano Pagni, proposto nullius di Pescia, ricevette la sacra tonsura. A diciassette, fu mandato a studiare Filosofia e Diritto all’Università di Pisa. Compiuti gli studi, si trasferì a Firenze e lì maturò la vocazione religiosa.
Ricevuti gli ordini sacri dal vescovo di Fiesole, fu consacrato sacerdote il 6 giugno 1583 dal vescovo di Volterra. A ventisette anni, fece rientro a Pescia, dove si dedicò a tempo pieno all’insegnamento della dottrina cristiana ai bambini e a tutto il popolo della cittadina. Per i meriti acquisiti in tale attività, fu nominato canonico della Collegiata di Pescia con la mansione di tesoriere e inviato parroco a Pietrabuona, sopra Pescia. A Pietrabuona, istaurò un ottimo rapporto con la popolazione.
Sull’esempio di san Filippo Neri, fondò a Pescia una congregazione di laici, della quale curava la formazione spirituale. Fu scelto dal Proposto come confessore e direttore delle Monache Benedettine di Pescia.
Decisiva fu la conoscenza del buggianese Paolo Ricordati (1517 – 1633), che divenne suo compagno d’attività per ben trentacinque anni. Si stabilirono in comunità presso la chiesa della S.S. Annunziata in Pescia e lì fondarono la Congregazione omonima.
Verso la fine della sua vita, cercò di associare la congrega a qualche ordine religioso maggiore. Si avvicinò ai Chierici regolari della Madre di Dio, fondati dal santo lucchese Giovanni Leonardi, già suo vecchio amico, ma il sodalizio fu stroncato dalle autorità della Repubblica di Lucca che non volevano influenze granducali sull’ordine (Pescia era nel Granducato di Toscana, infatti). Finalmente, nel 1623 riuscì ad ottenere la fusione della congrega con i Chierici regolari di S. Paolo detti Barnabiti, che avevano una fiorente comunità a Pisa. Intraprese lui stesso tutto il cammino formativo all’interno dell’ordine fino alla morte.
Morì in concetto di santità e nel 1627 fu avviato il processo canonico per la sua beatificazione, che si fermò per mancanza di documentazione.