Azione Rivoluzionaria
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Azione Rivoluzionaria è un gruppo armato di estrema sinistra che si forma nel 1977 in Toscana.
Si costituisce sull'onda della speculazione culturale del situazionismo e della RAF rappresentando un unicum tra i movimenti armati dell'epoca per la sua peculiare impostazione organizzativa imperniata sui "gruppi di affinità" fondati da profonda intimità e fiducia tra i loro membri, prevalentemente studenti.
I suoi dirigenti erano Gianfranco Faina e Salvatore Cinieri.
Suoi obiettivi principali sono i media ed il partito di governo: vengono colpiti i quotidiani La Stampa (nella preparazione dell'attentato moriranno due terroristi), L'Unità, Il Corriere della Sera, La Gazzetta del Popolo, e la Democrazia Cristiana, sempre senza procurare vittime. Altre azioni importanti sono il ferimento del giornalista de L'Unità Nino Ferrero, il tentato sequestro dell'armatore Tito Neri ed attentati esplosivi contro alcuni concessionari automobilistici a Roma.
Nel 1980, durante il processo contro l'organizzazione che si tiene a Livorno gli imputati dichiarano ufficialmente sciolto tale gruppo e alcuni suoi militanti ancora liberi confluiscono in Prima Linea.
Cinieri muore in carcere nel 1979 ucciso da un detenuto comune che lo accusava di aver rivelato un piano di evasione, mentre a Faina, durante la detenzione, viene diagnosticato un cancro al polmone in fase avanzata. I giudici gli concedono la libertà provvisoria nel dicembre del 1980 e due mesi dopo morirà nella sua casa di Pontremoli in provincia di Massa Carrara.
Azione Rivoluzionaria ha operato in Liguria, Lazio, Lombardia, Piemonte, Toscana e Val d'Aosta e per la sua attività sono state inquisite 88 persone.