Cane di San Bernardo
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Cane di San Bernardo | |
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Classificazione FCI | |
Gruppo | 2 cani di tipo pincher schnauzer,molossoidi e bovari svizzeri |
Sezione | 2 molossoidi |
Sottosez. | tipo cane da montagna |
Standard | n. 61 del 29.10.2003 (en ) |
Nome | St.Bernhardshund (Bernhardiner) |
Tipo | |
Origine | Svizzera |
Altezza al garrese | 70/90 cm per i maschi 65/80 cm per le femmine, ma altezze maggiori sono consentite purché si rispettino l'armonia generale e le proporzioni |
Peso ideale | può superare i 100 kg nei maschi più grossi |
Lista di razze canine |
Il Cane di San Bernardo è una razza canina tra le più conosciute.
La tradizionale iconografia di cane soccorritore, con botticella al collo, è tanto diffusa ed efficace nel trasmettere simpatia quanto superficiale ed inesatta.
La realtà della razza e della sua storia è molto più complessa ed interessante.
Indice |
[modifica] Storia
Spesso, nel tentativo di ricostruire le origini della razza, si fa riferimento ai grossi mastini che le legioni romane lasciavano con le truppe destinate a presidiare i punti strategici sulle grandi vie di comunicazione. Pare abbastanza probabile che questa possa essere, almeno in parte, l'origine dei Mastini e dei grandi Bovari diffusi in vari Cantoni svizzeri, ma la prima testimonianza certa della presenza di tali cani al Colle, (che allora si chiamava Col de Mont Joux), risale alla seconda metà del '600, quando il pittore Salvator Rosa ritrasse un grosso molossoide molto simile al moderno Cane di San Bernardo. Probabilmente i primi cani vennero donati ai canonici dell'Ospizio verso il 1660,dalle famiglie nobili del Vallese, per la guardia e la protezione dell'Ospizio stesso dai non infrequenti malintenzionati (le cronache riportano numerosi episodi di brigantaggio), ma anche per numerosi altri impieghi, dal trasporto di piccoli carichi (latte, formaggi), alla fornitura di forza motrice (un dispositivo a mulino, azionato dai cani, muoveva l'enorme spiedo della cucina dell'ospizio). Ma l'impiego che li rese celebri nel mondo fu quello di ausiliari dei canonici (marronier) nel tracciare la pista nella neve fresca, prevedere la caduta di valanghe e ritrovare i viaggiatori dispersi col maltempo. Fra di loro, il più famoso fu Barry I (1800-1814), resosi protagonista del salvataggio di almeno 40 persone. Alla sua morte, il suo corpo venne imbalsamato e conservato presso il Museo di Storia Naturale di Berna, e da allora il miglior maschio di ogni cucciolata dell'allevamento dell'ospizio prende il nome di Barry. Inoltre,la razza, fino ad allora conosciuta come Mastino delle Alpi, si iniziò a diffondere come Chien Barry. La denominazione Cane di San Bernardo venne usata per la prima volta nel 1862, in occasione di una esposizione cinofila presso Birmingham, e si iniziò ad usare universalmente verso il 1880. La stesura del primo standard di razza risale al 1887. Già a partire dalla metà del XIX secolo, ci si era resi conto dei danni causati dalla eccessiva consanguineità tra i riproduttori presenti presso l'allevamento dell'Ospizio, e si decise dunque di ricorrere all'incrocio con il cane di Terranova, ritenuto il più adatto per similitudini fisiche ed attitudinali. Frutto di tale incrocio fu la comparsa del pelo lungo, caratteristico della più diffusa oggigiorno delle due varietà della razza, ma ritenuto assolutamente inadatto al lavoro nella neve. La tipologia più tipica e più idonea al soccorso resta quella originaria, a pelo raso. Nei primi anni del XX secolo la razza era diffusa in tutta Europa, ma la popolarità,come spesso accade, portò anche ad alcune deviazioni rispetto alla tipologia originale. Vennero introdotti incroci con Mastiff inglesi ed altre razze, unitamente ad una selezione volta ad accentuare le caratteristiche di mole, pelo, lassità della pelle, ecc, rivolte a fattori "estetici", a discapito della funzionalità. La II guerra mondiale arrecò gravi danni a questa, come a molte altre razze. Il recupero del Cane di San Bernardo deve molto all'opera del cinologo italiano dott. Antonio Morsiani, che con il suo Allevamento del Soccorso contribuì in modo determinante alla salvezza della razza nel dopoguerra.
[modifica] Descrizione
La coda è lunga, molto pesante e termina con una solida punta. I colori ammessi sono il bianco e rosso o rosso e bianco. Il rosso nelle sue diverse tonalità. Macchie sparse con marcatura bianca. I colori rosso e giallo-bruno sono di uguale valore. Obbligatoriamente bianchi sono: petto, piedi, punta della coda, canna nasale, banda frontale e chiazza alla nuca. Molto ricercato il collare bianco. Il mantello non deve mai essere unicolore o privo di bianco. Il pelo è in due varietà: a pelo corto è molto folto, corto, aderente e liscio, sostenuto ma non ruvido al tatto. Le cosce sono leggermente pantalonate. La coda ha pelo più lungo e più folto che decresce gradualmente verso la punta. Sulla coda il pelo deve apparire cespuglioso, ma senza formare frangia o pennacchio. Varietà a pelo lungo: pelo di media lunghezza, da liscio a leggermente ondulato, mai arricciato o crespo e tanto meno arruffato. Coda con pelo folto e di moderata lunghezza. Gli occhi sono piazzati più sul davanti che lateralmente, di grandezza media, bruno scuri, con espressione intelligente ed amichevole, moderatamente infossati. Le orecchie sono di grandezza media, attaccate piuttosto alte con padiglione molto sviluppato, leggermente staccate ala base, cadono lateralmente con piega netta. Lobo morbido, a forma di triangolo arrotondato. Orecchie con inserzione debole. La testa è molto importante e poderosa come l’intero corpo. Il cranio è massiccio e largo, leggermente convesso e si inserisce lateralmente nella sviluppatissima arcata zigomatica con morbida rotondità. Cresta occipitale solo moderatamente sviluppata. L’arcata orbitale estremamente sviluppata, forma un angolo pressoché retto con l’asse che attraversa l’intero cranio. Il salto naso-frontale è netto e cade piuttosto rapidamente sul muso. Il muso è corto, non appuntito e la sezione perpendicolare alla sua radice dee essere maggiore che non la lunghezza del muso stesso. La canna nasale non è arcuata, bensì a linea dritta e, in alcuni cani, leggermente interrotta. Le labbra superiori sono fortemente sviluppate, non sono a taglio netto. Le labbra inferiori non devono pendere troppo.
[modifica] Carattere
Questo cane è l’unico completo soccorritore animale in alta montagna. La razza è simbolo di forza, resistenza e attaccamento all’uomo. La sua generosità è ormai proverbiale. Tutti sanno che questo cane sacrificherebbe la propria vita per salvare una vita umana. Il suo temperamento è eccezionale. È un cane abbastanza indipendente. Molto attaccato al proprio padrone e a coloro che considera amici. Sa essere un impavido cane da guardia e da difesa. Il suo coraggio è incredibile; non si tira mai indietro davanti ad una situazione pericolosa, se vede che c’è qualcuno che ha bisogno di lui.
[modifica] Curiosità
Molti libri e molti film lo ritraggono con la simbolica borraccia di grappa legata al collo, per dimostrare la sua abilità e la sua generosità nel soccorrere le persone in difficoltà.
[modifica] Adatto per...
- Compagnia
- Pet therapy
- Cura e compagnia ai bambini, specie se malati
- Protezione Civile
[modifica] Non adatto per...
- Agility Dog
- Fly ball
- Freestyle
- Obedience
- Difesa
[modifica] Collegamenti esterni
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