Cannabis indica
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Canapa indiana | ||||||||||||||
![]() Cannabis indica |
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Classificazione Cronquist | ||||||||||||||
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Classificazione APG | ||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||
Cannabis indica Lam. |
La canapa indiana (Cannabis indica) è una specie del genere Cannabis.
Esiste una controversia filogenetica sul fatto se le varietà coltivate della pianta costituiscano una singola specie (Cannabis sativa) o se rappresentino specie distinte, come quelle chiamate Cannabis indica, Cannabis ruderalis, o Cannabis americana).
Sostanze stupefacenti come l'hashish o la marijuana possono essere ricavate sia dalla Cannabis indica sia dalla Cannabis sativa, sia da varietà ibride in varie proporzioni di queste due specie.
[modifica] Info Canapa
Hashish e marijuana, si ottengono dalla lavorazione del fiore della pianta di canapa. I principi attivi contenuti in essi sono molteplici e tra essi il più significativo è il tetraidrocannabinolo (THC), ma non meno importanti sono il Cannabidiolo (CBD), il Cannabinolo (CBN), ed altri cannabinoidi, terpenidi e flavonoidi che contribuiscono a modificare gli effetti, gli aromi e le caratteristiche medicinali.
L'effetto dura al massimo qualche ora, anche se restano tracce della sostanza nel metabolismo fino a trenta giorni circa. Generalmente viene fumata, ma esistono anche altre modalità di consumo, (space cake , etc...). Gli effetti possono variare a seconda del consumatore, della quantità e della qualità assunta. Generalmente una canna provoca un senso di rilassamento, euforia ed una sottile modificazione dell'interpretazione delle percezioni e degli stimoli esterni: chi la usa vuole solitamente distorcere leggermente la sua visione della realtà per affrontare con disinvoltura e rilassatezza le situazioni più svariate e di solito lo fa a fini ricreativi o di socializzazione.
Farsi una canna è ormai considerato relativamente poco pericoloso da chiunque abbia un'idea di cosa si tratti, ma esistono comunque dei rischi. Guidare non è mai sicuro oltre che vietato se non si è sobri. Il sovradosaggio può provocare nausea, ansia, forte sonnolenza e cali di pressione fino allo svenimento. Non si conoscono casi di intossicazione più gravi. Non esistono prove scientifiche certe su danni permanenti sull'uomo. In Italia, comunque, la cannabis resta illegale e, possesso, coltivazione, e vendita sono penalmente perseguibili al pari di quanto avviene per droghe pesanti.
In particolare, il decreto del Ministero della Salute dell'11 aprile 2006, in relazione alla cannabis, ha stabilito che la detenzione di sostanza di pura stupefacente (THC) inferiore a 0,5 grammi, limite successivamente innalzato ad 1,0 grammi, si presume finalizzata all'uso personale e, pertanto, punibile con sanzioni amministrative quali sospensione della patente, del passaporto, eventuale sequestro del veicolo a motore, invito a partecipare a programmi terapeutici e socio-riabilitativi. Se il quantitativo è superiore a tale limite, la detenzione si presume a fini di spaccio e, quindi, illecita. Può essere pertanto sanzionata, anche nel caso in cui il detentore non sia stato sorpreso a vendere, cedere o offrire la sostanza.