Chroma
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L'ARP Chroma o Rhodes Chroma è un sintetizzatore musicale polifonico e politimbrico.
Nel 1982, la ARP Instruments, Casa produttrice americana con grande tradizione di attenzione all'innovazione e all'impiego di alta tecnologia negli atrumenti musicali elettronici, mise sul mercato un prodotto notevolmente innovativo, denominato Chroma.
Si tratta dell'ultimo strumento fabbricato dalla gloriosa Casa americana, che in teoria avrebbe dovuto risollevare le sorti dell'azienda, pesantemente minacciate dal pesante costo della ricerca e sviluppo dei propri rivoluzionari prodotti; purtroppo, lo sviluppo dello strumento risultò talmente costoso da costringere i manager a cedere azienda e prodotto alla Fender, che lo commercializzò per poco tempo, decretando la fine del marchio.
I punti di forza dello strumento sono molteplici:
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[modifica] Tastiera
La tastiera del Chroma è a 64 tasti in legno, prodotta da Fender. È caratterizzata da una maggiore leggerezza rispetto al pianoforte, ma da un'articolazione espressiva molto superiore alle tastiere in plastica; l'action non riesce a riprodurre lo scappamento del pianoforte, ma restituisce una buona risposta e permette grande espressività. È sensibile alla velocità e, solo in due esemplari, anche alla pressione con modalità polifonica.
[modifica] Polifonia e Politimbricità
Lo strumento impiega sedici oscillatori controllati in tensione (VCO, Voltage-controlled oscillators, sedici VCF e sedici VCA distribuiti su otto schede, organizzabili liberamente scegliendo fra sedici differenti schemi, che includono monofonia unison/share, polifonia 8 voci doppie, filtri in serie (doppia pendenza) e in parallelo (doppia frequenza di taglio), sync fra VCO, ring modulation.
I VCO impiegano la tecnica charge-pump, garantendo una precisione ed una stabilità pressoché sconosciute negli strumenti analogici in generale: il Chroma esegue la procedura di auto-tune in pochi secondi, individuando solo due punti nella curva di intonazione di ogni VCO; questo è sufficiente ad avere lo strumento perfettamente libero da stonature e anche solo da battimenti alle alte frequenze. Se una scheda non dovesse riuscire ad intonarsi, viene temporaneamente esclusa dal sistema dietro indicazione sul piccolo display alfanumerico, permettendo al musicista in contesto dal vivo di suonare immediatamente lo strumento, anche se con una o due voci in meno.
È disponibile lo split di tastiera liberamente assegnabile, con trasposizione di +/- 1 ottava delle rispettive sezioni.
[modifica] Gestione a microprocessore
Lo strumento è gestito completamente da un microprocessore Motorola 68B09. L'interfaccia fra la sezione digitale e quella analogica è realizzata mediante un DAC a 12 bit il cui voltaggio di riferimento viene a sua volta prodotto da un DAC a 8 bit; la conversione da analogico a digitale impiega lo stesso DAC in retroazione su un comparatore analogico, in modo da ridurre a zero gli errori di disallineamento fra ADC (di fatto inesistente sullo strumento) e DAC.
Tutte le tensioni di modulazione dello strumento sono simulate dalla CPU, sommate algebricamente sulle rispettive destinazioni e solo alla fine convertite nell'unica tensione analogica che raggiungerà il dispositivo controllato in tensione. Le sorgenti di modulazione includono LFO, ADSR e combinazione di essi, sempre simulate dalla CPU.
[modifica] Interfaccia per computer
Lo strumento dispone di un'interfaccia per registratore a cassette, allo scopo di memorizzare le 50 patches programmate, scaricandole sia singolarmente che in blocco. Inoltre è presente un'inusuale interfaccia DB-25 destinata a connettersi ad un computer Apple ][ per gestire la multitimbricità.
[modifica] Espandibilità
L'interfaccia per computer può essere collegata anche al Chroma Expander, una replica dello strumento priva di tastiera.
[modifica] Interfaccia utente
In questo strumento così rivoluzionario, non poteva certo mancare la novità anche nell'interfaccia utente. Il Chroma sorprende per la quasi totale assenza di controlli tradizionali: sul pannello troviamo un solo slider per i parametri dei valori da programmare, tre slider per i controlli di tono, uno per il volume, uno per l'intonazione dello strumento, un display numerico a due cifre per visualizzare la patch in uso, un display alfanumerico del tipo 7-segment per i parametri di lavoro ed i messaggi di sistema, e un notevole numero di flat-panel switches, o pulsanti a membrana. Per avere un buon controllo dello strumento anche in situazioni dal vivo; un tapper fornisce una risposta meccanica (un colpo dietro al pannello) alla pressione dei pulsanti a membrana, confermando l'azionamento del tasto.
L'accesso ai 50 parametri è piuttosto scomodo, poiché questi sono indicati numericamente sul display ed il rispettivo valore può richiedere frequenti consultazioni del manuale di programmazione.
I controlli estemporanei comprendono: due leve con ritorno a molla sulla sinistra della tastiera, due pedali per valori progressivi, un doppio pedale in ottone tipo pianoforte e, in due esemplari, anche l'aftertouch polifonico; tutti i controlli sono liberamente assegnabili a qualsiasi tipo di controllo. Uno switch a pedale permette l'avanzamento di una sequenza programmabile di patches.
Le uscite di segnale sono numerose: un'uscita a basso livello di tipo XLR ed una ad alto livello, oltre a quattro bus di uscita per ripartire le voci secondo schemi articolati, permettendo il routing verso effetti esterni o la loro distribuzione nel fronte sonoro stereofonico.
Non è presente un'uscita per cuffia e non ci sono effetti di nessun tipo a bordo.
[modifica] Conclusioni
Si tratta di uno strumento di culto, a cominciare dall'elevatissimo costo iniziale (16,5 milioni di lire del 1982), del quale esistono tutt'ora numerosi esemplari oggetto di frequente restauro e piccole modifiche di miglioramento. In commercio sono apparsi alcuni kit di modifica per fornire un'interfaccia MIDI, il migliore dei quali risulta essere il Chroma Cult della Syntech [1], ora prodotto in piccolissime serie da un ex dipendente dell'azienda, chiusa da anni. Il sito www.rhodeschroma.com [[2]], gestito da Chris Ryan, è una vera miniera di informazioni sullo strumento.