Crismon
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Il Crismon, o Monogramma di Costantino o Chi rho, è un simbolo grafico cristiano del IV secolo, reso celebre dalla sua adozione, fra gli altri, anche dall'Imperatore romano Costantino.
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[modifica] Origine
Il simbolo del Crismon non appare nei primi monumenti cristiani, e inizia a trovarsi a partire dal secolo III in contesti di uso privato, soprattutto su sarcofagi cristiani.
Quando l'imperatore Costantino permise con l'editto di Milano per la prima volta il culto pubblico del cristianesimo, permise pure che il Crismon apparisse anche sulle chiese e basiliche cristiane.
[modifica] Caratteristiche

Il simbolo ha palesemente origine nella parte orientale dell'Impero romano, nella quale la lingua usata, e quindi l'alfabeto, era quella greca. Il simbolo si compone infatti di due grandi lettere sovrapposte, la 'X' e la 'P'. Corrispondono, rispettivamente, alla lettera greca 'χ' (che si legge kh, aspirata) e 'ρ' (che si legge r).
Queste due lettere rappresentano le iniziali della parola 'Χριστός' (Khristòs), che in greco significa "unto" e che fu l'appellativo di Gesù.
Ai lati di queste due lettere, se ne trovano altre due: una 'α' ed un 'ω', alfa ed omega, prima ed ultima lettera dell'alfabeto greco, usate come simbolo del principio e della fine.
La scelta si rifà all'Apocalisse di Giovanni (21,6):
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«Ecco sono compiute!
Io sono l'Alfa e l'Omega, il Principio e la Fine.» |
[modifica] Letteratura
Il Crismon si ritrova nel thriller a sfondo religioso L'ultimo Catone (El último catón, 2001), di Matilde Asensi. In questo romanzo, una setta segreta usa una versione leggermente modificata del Crismon per indicare le proprie basi.