Crocodylus mindorensis
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Coccodrillo delle Filippine | ||||||||||||||
![]() Crocodylus mindorensis |
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Stato di conservazione | ||||||||||||||
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Classificazione scientifica | ||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||
Crocodylus mindorensis Schmidt, 1935 |
Nel 1887 un gruppo di naturalisti americani, guidati da J. B. Steere, si recò nell'isola filippina di Mindoro alla ricerca di un Bovide non meglio identificato, sulla cui esistenza si nutrivano sino ad allora grossi dubbi. La spedizione ebbe fortuna: infatti questo mammifero esisteva realmente ed apparteneva ad una specie, nuova per la scienza, cui fu assegnato il nome di Bos mindorensis (attualmente il bufalo di Mindoro è però noto con il nome scientifico di Anoa mindorensis). Gli stessi naturalisti catturarono a Mindoro anche un coccodrillo, ma, contrariamente a quanto era avvenuto per il nuovo Bovide insulare, essi non dettero molto peso al ritrovamento del Rettile filippino. Il cranio di questo esemplare fu "riscoperto" soltanto 48 anni più tardi, e cioè nel 1935, dall'erpetologo americano Karl Schmidt; in quella occasione, analizzando approfonditamente anche i caratteri osteologici di altri individui raccolti a Mindoro, egli si accorse che il coccodrillo dell'isola filippina apparteneva ad una nuova specie - distinta morfologicamente da tutte le altre sino ad allora note - a cui fu dato il nome di Crocodylus mindorensis. Questo Rettile, rinvenuto successivamente anche nelle isole di Luzon, Busuanga, Masbate, Negros, Samar, Mindanao e Jolo, doveva essere veramente comune e diffuso, se è vero che alla fine degli anni trenta un cacciatore di pelli americano residente a Mindanao riuscì a catturare, in soli sei mesi, ben 12.000 esemplari di coccodrillo delle Filippine. Simili razzie, alimentate dai lauti compensi che le industrie di pellami pagavano ai cacciatori di coccodrilli, continuarono in maniera indiscriminata, determinando la progressiva ed inesorabile rarefazione di questa entità in tutte le isole dell'arcipelago filippino. Oggi - a distanza di soli 70 anni dalla descrizione della specie - non esisterebbero, secondo i dati più attendibili, più di 500-1000 esemplari di coccodrillo delle Filippine. Per di più, le residue colonie della specie sono minacciate in maniera piuttosto seria dalle gravi alterazioni cui sono sottoposti gli habitat da esse occupati. Per cercare in qualche modo di impedire la scomparsa definitiva di questa interessante entità è stata istituita recentemente - grazie allo Smithsonian Institution / WWF Philippine Crocodile Conservation Project - una stazione di allevamento di coccodrilli presso l'Università di Silliman a Dumaguete (Isola di Negros). Il commercio della specie è oggi sottoposto ad una regolamentazione particolarmente rigida, e non può essere autorizzato che in casi eccezionali.