Cultura di Keszthely
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La Cultura di Keszthely si sviluppò - dopo la caduta dell'impero romano d'occidente - nella provincia romana della Pannonia dal quinto al decimo secolo, intorno al villaggio dei Pannoni romanizzati attualmente chiamato "Keszthely".
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[modifica] Lingue collegate
La lingua usata nella Cultura di Keszthely viene chiamata lingua romanza pannona dal linguista romeno Alexadru Magdearu, in base alla classificazione dell' ISO che ha assegnato provvisoriamente il codice "rpa" a questa lingua estinta.
La lingua pannonica viene considerata una lingua romanza con radici celtiche. Il linguista italiano Carlo Tagliavini la considera una delle lingue romanze balcaniche con maggiore similitudine al tracio, con cui ha compartito la sorte estinguendosi prima del mille.
L'ungherese Julius Pokorny ha derivato il nome Pannonia dall'illirico, rifacendosi alla radice indoeuropea pen, che significa "palude, acquitrino" (in riferimento alle zone paludose del Danubio nella pianura pannonica). Questo fatto, secondo il linguista ungherese, relaziona la lingua dei Pannoni romanizzati alla lingua degli Illiri.
Il nome "Keszthely" si pronuncia "chestei", in forma molto simile a come la parola "castelli" viene detta in ladino friulano e veneto giuliano. Questo fa pensare, secondo l'accademico romeno Alexandru Magdearu, che sia originato dal romanzo parlato dai pannoni romanizzati e "passato" all'attuale nome ungherese per assimilazione linguistica ("loanword"), per cui può essere -almeno ipoteticamente- un vocabolo della lingua pannona.
[modifica] Geografia
La Cultura di Keszthely si è sviluppata intorno al lago Balaton, che gode di un microclima di tipo quasi mediterraneo, simile a quello dei laghi subalpini dell'Italia.).
Secondo l'accademico Alexandru Magdeanu questo clima è una delle ragioni del perche i pannoni romanizzati sono sopravvissuti a Keszthely e non sono fuggiti -durante le invasioni barbariche- nelle vicine coste adriatiche.
[modifica] Archeologia
In un'area di circa mille Km2 sono state ritrovate oltre 6.000 tombe di pannoni romanizzati, datate V-IX secolo, che ci hanno lasciato vestigia di una cultura artigianale di ottima livello.
Dalle tombe si deduce che il caratteristico costume dei pannoni romanzzati era diverso da quello dei barbari avari e gepidi che li dominavano. Le donne pannone usavano orecchini con pendenti a forma allungata e spesso con croci; avevano spille a forma di volatili ed annelli con riferimenti cristiani. Una tomba di ragazza pannona dei tempi di Giustiniano ha una specie di berretto decorato con filamenti aurei di squisita fattura, che addirittura anticipa quelli rinascimentali.
Questa continuità di costumi (e decorazioni) nelle tombe mostra una uniformità di popolazione nella Cultura di Keszthely dalla caduta dell'impero romano d'occidente fino al nono secolo. Questa uniformità è identica a quella riscontratasi - anche linguisticamente - in altre aree dell' ex impero romano (come nella penisola iberica) nei secoli dell'alto medioevo, secondo Alexandru Magdeanu.
Il lento "incunearsi" di altre popolazioni - avare e germaniche- determinò la progressiva scomparsa dei costumi romanizzati nelle 6.000 tombe ritrovate. Scomparsa divenuta totale a partire dal nono secolo, coll'arrivo nella zona del lago Balaton dell'ultima invasione, quella dei Magiari.
Solo sul finire del nono secolo questi pannoni romanizzati cominciarono ad essere seppelliti in forme simile agli Avari (ed agli Slavi che vivevano con loro e che li avevano assimilati).
Coll'arrivo dei Magiari nel decimo secolo sparirono tutte le vestigia della cultura di Kesthely.
[modifica] Bibliografia
- Magdearu, Alexandru. Românii în opera Notarului Anonim. Centrul de Studii Transilvane, Bibliotheca Rerum Transsylvaniae, XXVII. Cluj-Napoca 2001.
- Mommsen, Theodore. The Provinces of the Roman empire. Barnes & Noble Books. New York 2003
- Remondon, Roger. La crise de l’Empire romain. Collection Nouvelle Clio – l’histoire et ses problèmes. Paris 1970
- Szemerény, Oswald. Studies in the Kinship Terminology of the Indo-European Languages. Leiden 1977
- Tagliavini, Carlo. Le origini delle lingue neolatine. Patron Ed. Bologna 1982