Disputa sugli universali
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La disputa sugli universali è una questione filosofico-teologica nata nel XII secolo tra Pietro Abelardo e Guglielmo di Champeaux.
Il rapporto tra voces e res, tra linguaggio e realtà, al centro degli studi grammaticali e della dialettica, costituisce l'elemento essenziale della questione degli universali, vivacemente dibattuta nel secolo XII per le sue implicazioni linguistiche, gnoseologiche e teologiche. Il problema degli universali, infatti, riguarda la determinazione del fondamento e del valore dei concetti e termini universali - per esempio "animale", "uomo" - applicabili a una molteplicità di individui. Più in generale si tratta di un problema che riguarda la determinazione del rapporto tra idee o categorie mentali, espresse con termini linguistici, e le realtà extramentali; o, in ultima analisi il problema della relazione tra le Voces e le Res, tra l parole e le cose , tra il pensiero e l'essere.
Il problema investe dunque il fondamento e la validità della conoscenza e in genere del sapere umano. Possiamo ancora riformulare il problema in questo modo:
Gli universalia sono ante rem, in re o post rem?
Le soluzioni di maggior rilievo sono state: il realismo, il nominalismo e il realismo moderato.
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