Eclettismo
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Il termine eclettismo (dal greco eklelkteòs, scegliere, selezionare) indica l'atteggiamento di chi non segue un unico metodo ma fonde metodi diversi tratti da più indirizzi o scuole.
In filosofia indica un particolare indirizzo speculativo che in età ellenistico-romana, riuniva in sé più dottrine. Comune agli eclettici fu la tendenza a conciliare Platone e Aristotele.
Tale scuola fu caratterizzata dalla fusione e conciliazione di dottrine filosofiche di diversa provenienza, quali la platonica e l'aristotelica.
Per i puristi l'eclettismo costituisce una acritica e incoerente mescolanza di elementi teorici di provenienza diversa e talvolta contraddittori.
Praticamente tutti i filosofi, in special modo contemporanei, sono stati accusati di eclettismo, non solo perché non si può definire una netta separazione tra purismo e eclettismo, ma proprio per la natura del pensiero filosofico, che per svilupparsi richiama idee di più filosofi ed addirittura di altre discipline quali la sociologia, la psicologia, la biologia, la neurologia e l'informatica. ripercorre la storia di questo "genere" architettonico che nacque nell’Inghilterra settecentesca per arrivare ai nostri tempi
In Architettura il termine indica un genere architettonico che nacque nell’Inghilterra settecentesca per arrivare ai nostri tempi. Esso è caratterizzato da una confluenza di linee prese da pressoché tutti gli stili precedenti.
Il termine fu appunto introdotto da Johann Joachim Winckelmann nelle arti figurative per indicare l'opera dei Carracci e la dottrina estetica da essi propugnata.
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