Filosofia politica
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La filosofia politica è lo studio delle attività dell'uomo legate a tutto ciò che riguarda gli affari dello Stato. Questa disciplina si occupa, soprattutto, della politica intesa come "l'insieme di mezzi che permettono di ottenere gli effetti voluti": era così per Aristotele, il quale, nel suo trattato (dal titolo Politica) oltre a definire le funzioni dello Stato e le sue forme di governo, formula ipotesi per realizzare il buon governo della città.
Un problema fondamentale affrontato dalla filosofia politica è la differenza tra l'agire politico e l'agire in modo moralmente giusto. L'azione umana riconosciuta moralmente giusta non corrisponde necessariamente ad un'azione politicamente valida; e viceversa. Questo perché il modo di agire della politica si materializza nell'uso del potere, mentre l'azione moralmente valida si realizza facendo riferimento ad un sentire comune che si basa su principi riconosciuti moralmente giusti dalla comunità.
Niccolò Machiavelli fu il primo a separare la politica (quindi l'agire attraverso il potere) dalla morale (quindi l'agire secondo principi e valori riconosciuti giusti dalla comunità). Secondo Machiavelli la politica era a-morale (cioè priva di morale ma non immorale). Con lui la politica diventa una scienza vera e propria, che non segue più la morale religiosa ma ne ha una propria. Nella sua opera più nota, Il Principe, specifica che chi governa (cioè il Principe) deve fare tutto ciò che è possibile perché i sudditi vivano bene, anche mentire o uccidere. Proprio da questo deriva la famosa massima "il fine giustifica i mezzi". (La frase comunque non è di Machiavelli).
Per Hobbes il potere politico doveva essere concentrato nelle mani di un sovrano assoluto o di un gruppo di uomini, questo perché secondo lui nello stato originario degli uomini (stato di natura)si è perennemente in guerra e non ci si può dedicare ad altre attività. Locke invece è contrario al potere assoluto. Ciò deriva quindi da un diverso modo di concepire l'essere umano.
Nel XVIII secolo Rousseau introduce l'idea di contratto sociale ed afferma la necessità di una struttura politica democratica per tutelare al meglio la volontà e i diritti dei cittadini.
Nell'epoca contemporanea la filosofia politica, oltre ad occuparsi dello studio dello Stato, inteso come il centro del potere politico, analizza e studia tutto ciò che riguarda il pubblico, anche problemi di natura sociale ed economica.
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