Fissazione (psichiatria)
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In psichiatria per fissazione si intende uno stallo di una pulsione che non trova sbocco: il soggetto si ritrova in balia di un pensiero fisso od un'abitudine ineliminabile che ne mina, anche profondamente, i rapporti sociali e la soddisfazione personale.
Essere soggetti ad alcune "piccole fissazioni" o comportamenti ripetitivi, non è di per sé indice di una patologia (da adattamento) in corso: questi comportamenti non sarebbero altro che la memoria di una risposta positiva del nostro comportamento ad uno stimolo ambientale od una pulsione profonda, comportamento però che "proprio a causa del suo successo" impedisce all'io cosciente di abbandonarlo quando questo compostamento non è più razionalmente valido. È per questo che, ad un osservatore esterno, chi è affetto da questi blocchi può apparire ridicolo o incomprensibile.
Secondo Sigmund Freud la fissazione nasce in periodi remoti dello sviluppo pulsionale e impedisce alla pulsione di modificare il suo obiettivo, rendendo impossibile il distacco dall'oggetto di fissazione. Si produrrebbe a causa dell'eliminazione (rimozione) di alcuni elementi che consentirebbero la normale evoluzione dello stimolo (pulsione). È per questo che alcuni suoi effetti, durante la psicanalisi, possono venire assimilati o confusi con altre rimozioni. La fissazione, eludendo la ragione, si comporta come se facesse parte del sistema dell’inconscio, come una corrente rimossa.
In termini correnti potremmo assimilare questo processo ad una fotografia scattata dall'individuo per bloccare un istante della sua vita, di solito in corrispondenza di un evento traumatico. La fissazione può essere costituita in questo caso da un meccanismo di fuga utilizzato in quella circostanza, che viene però reiterato anche quando l'evento traumatico viene meno.
Un'altra similitudine può essere quella di un placido fiume che scorre in una valle: ad un certo punto vi è uno smottamento che apre una crepa trasversale, permettendo all'acqua di seguire un diverso percorso.
Se questa crepa è abbastanza profonda, il fiume potrebbe non avere la portata (la forza) di riprendere il corso originario; oppure l'acqua del fiume scava il nuovo percorso a tal punto da fare diventare questo il nuovo alveo in cui scorre (la sua vita).