Gaio Cornelio Gallo
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Gaio Cornelio Gallo (Forum Julii, 69 – 26 a.C.) fu un poeta e uomo politico romano.
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[modifica] Biografia
Nato da umile famiglia della Gallia Narbonese, fu amico di Virgilio che aiutò anche a conservare le proprietà mantovane al tempo delle distribuzioni ai veterani, dopo Filippi.
Dopo la vittoria di Ottaviano ad Azio, essendo stato acquisita la nuova provincia d'Egitto, fu nominato praefectus Aegypti, incarico del tutto speciale con il quale Augusto intendeva sottrarre al senato il controllo sull'importante territorio egiziano. Secondo la storiografia ufficiale, di stampo senatorio, ricoprì questa carica con eccessiva indipendenza, spingendosi a parlare con scarso riguardo dello stesso Augusto. Caduto in disgrazia fino ad essere accusato di una vera e propria congiura contro il principe, fu condannato all'esilio e alla confisca dei beni, si suicidò nel 26 a.C..
[modifica] Il processo
Una ricostruzione critica dell'operato di Cornelio Gallo in Egitto e delle accuse rivolte a suo carico ha tuttavia evidenziato come la sua condanna scaturì verosimilmente dallo scontro in atto, nell'instaurazione del regime augusteo, fra il nuovo ceto equestre, di cui Gallo era autorevole rappresentante, e il ceto senatoriale vistosi espropriato del controllo sulla provincia d'Egitto. L'accusa di congiurare contro il principe nasconde quindi il vero motivo della persecuzione di Gallo, ovvero l'appropriazione da parte di costui, che senatore non era, di alcune clausole trionfali tipiche del ceto senatoriale, come è possibile ricostruire attraverso l'iscrizione detta "trilingue di Phylae". In questo senso è significativo il fatto che Augusto, contrariamente a quanto sarebbe stato ovvio aspettarsi in caso di una congiura a suo danno, si limitò a colpire Gallo con un mero provvedimento di rinuncia all'amicizia, lasciando poi al senato l'iniziativa di procedere a carico del prefetto fino alla condanna. In questo modo Augusto poté presentarsi, in una fase particolarmente delicata come quella dell'instaurazione del principato, come difensore delle istituzioni e della libertà senatoriale anche nei casi in cui questa fosse (apparentemente)minacciata dai suoi stessi amici.
[modifica] La produzione letteraria
Della sua produzione letteraria non rimangono che pochi frammenti, appartenenti ad una raccolta di elegie, pubblicata con il titolo di Amores, nei quali egli canta il suo amore sfortunato per la giovane Licoride.
L'esiguità dei frammenti non permette una ricostruzione precisa della sua poetica. Grazie anche a riferimenti esterni all'opera (soprattutto quelli che si ritrovano nell'opera virgiliana), è però possibile affermare con certezza l'adesione di Gallo ai canoni della poesia neoterica: nelle sue poesie dovevano predominare i racconti mitologici, affiancati tuttavia da elementi soggettivi, legati alle esperienze personali del poeta.
Gallo godette di buona fama anche come oratore, ma delle sue orazioni non restano che i titoli di quella in Pollionem e di quella in Alfenum Varum.
[modifica] Bibliografia
- L. Nicastri, Cornelio Gallo e l'elegia ellenistico-romana. Studio dei nuovi frammenti, Napoli 1984.
- F.Rohr Vio, Le voci del dissenso. Ottaviano Augusto e i suoi oppositori, Il poligrafo, 2000.
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