Giovanni Battista Ceirano
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Giovanni Battista Ceirano (Cuneo 1860- Bordighera 1912) pioniere italiano dell'automobile.
Nato a Cuneo nel 1860, Giovanni Battista Ceirano é il primogenito di tre fratelli che, a buon titolo, possono essere considerati i pionieri dell'industria automobilistica italiana. In particolare, Giovanni Battista Ceirano è il primo che, divorato dal "sacro fuoco della meccanica", a vent'anni parte per Torino con l'intento di allargare i propri orizzonti tecnici, troppo limitati nella piccola officina del padre orologiaio.
Dopo otto anni di "praticantato", nel 1888 riesce ad avere in affitto un ripostiglio nel centrale corso Vittorio Emanuele dove, con i fratelli Giovanni e Matteo, inizia a costruire biciclette dall'esterofilo marchio "Welleyes". Pare che tale denominazione sia stata suggerita dal padrone di casa Sig. Giovanni Lancia, navigato commerciante di alimentari ed esperto di strategie marketing. Il livello dell'industria meccanica italiana dell'epoca era infatti molto inferiore alle corrispondenti industrie francese, tedesca e inglese ed un marchio dall'assonanza straniera aiutava la vendita del prodotto. Ad ogni buon conto, per merito del nome, della qualità o di entrambi, le biciclette "Welleyes" ebbero un buon successo ed arrivarono addirittura alla celebrità delle cronache sportive dopo aver partecipato alla "Torino-Asti-Torino" con un "Welleyes bicicletto a motore".
Ceirano già pensava al salto di qualità: costruire un'automobile. Un'impresa quasi "spaziale" per quegli anni, nei quali le "carrozze senza cavalli" erano l'elitario hobby d'una ristretta cerchia di benestanti, influenzati dalle mode francesi. É tra questi "snob" che Ceirano cerca e trova i soci (ed i finanziamenti) per la sua avventura. Sul finire del 1898 viene fondata la "Accomandita Ceirano & C." che si propone di costruire automobili. Tra le maestranze occorre registrare la presenza del figlio di Giovanni Lancia, quel Vincenzo che diverrà il fondatore della "Lancia". In verità Ceirano costruirà una sola automobile, una vettura dotata di un piccolo motore bicilindrico (663 cc) e cambio a due velocità, progettata dall'ing. Aristide Faccioli. La vetturetta viene anch'essa battezzata con il marchio "Welleyes" e presentata al pubblico nella metà del 1899.
L'insperato gradimento fa intravedere la possibilità di iniziare una produzione in piccola serie, peraltro impossibile da realizzare negli angusti spazi della "Accomandita Ceirano & C.". Per questo motivo alcuni soci di Ceirano prendono contatto con esponenti dell'aristocrazia e della finanza torinese al fine di costituire una società che possa impiantare una vera fabbrica. L'accordo preliminare viene assunto il 1° luglio presso l'abitazione di uno dei soci di Ceirano (palazzo Bricherasio) e reso operante con atto del notaio Torretta, siglato dal gruppo di aristocratici nella sede del "Banco di Sconto e Sete" : è l'11 luglio 1899 e nasce ufficialmente la Fabbrica Italiana Automobili Torino - FIAT, con capitale di 800.000 lire in 4.000 azioni (circa 10 milioni di euro attuali), versato da una trentina di sodali dell'alta società torinese che affidano la guida al Cavalier Ludovico Scarfiotti.
A questa nuova impresa, singolarmente, non partecipa colui che l'aveva concepita. Non sappiamo se l'esclusione fosse dovuta ad una mancanza di capitale o ad una carenza nobiliare di Ceirano. Fatto sta che la FIAT acquisisce la "Accomandita Ceirano & C." completa di brevetti, progettisti e maestranze. Giovanni Battista Ceirano verrà liquidato con 30.000 lire e l'incarico di agente di vendita per l'Italia.
Fare il rappresentante non è certamente l'aspirazione di Ceirano che, lasciato l'incarico dopo un solo anno, fonda con Matteo la "F.lli Ceirano" che dopo alcuni cambi di ragione ed assetto sociale diverrà la STAR (Società Torinese Automobili Rapid). É l'ultima creazione di Giovanni Battista Ceirano che, nel 1905, si ritirerà a vita privata nel mite clima di Bordighera dove si spegne nel 1912.
[modifica] Bibliografia
- Pino Casamassima - La FIAT e gli Agnelli. Una storia italiana" - Le Lettere - Firenze 2003
- Antonio Carella, I cuneesi Ceirano, in Enrico Sanna (a cura di), 70 anni di Automobile Club Cuneo, 1926 - 1996.
- Alberto Bersani, L'auto italiana ha cento anni, in Cuneo Provincia Granda, dicembre 1995.
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