Giuseppe De Maistre
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Giuseppe Maria, Conte de Maistre (Chambéry, 1 aprile 1753 – Torino, 26 febbraio 1821) fu un diplomatico, giurista, scrittore e filosofo savoiardo, di lingua francese.
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[modifica] Biografia
Laureatosi in giurisprudenza all'Università di Torino, in gioventù aderì alla massoneria, vide con un certo favore le prime fasi della Rivoluzione francese ma dopo la proclamazione dei diritti dell'uomo diventò radicalmente ostile nei suoi confronti.
Fu uno dei portavoce più importanti del movimento conservatore e controrivoluzionario che seguì la rivoluzione e gli sconvolgimenti politici in atto dopo il 1789.
De Maistre sosteneva l'immediato ripristino della monarchia ereditaria in Francia, in quanto istituzione ispirata per via divina, e appoggiava la suprema autorità del Papa sia nelle questioni religiose che in quelle politiche.
Ministro reggente la Gran Cancelleria del Regno di Sardegna, uno dei teorici più intransigenti della Restaurazione.
[modifica] Contro il progresso scientifico
Nell'Examen de la philosophie de Bacon:
- Qualsiasi autorità, ma soprattutto quella della chiesa, deve opporsi alle novità senza lasciarsi paventare dal pericolo di ritardare la scoperta di qualche verità, inconveniente passeggero e del tutto inesistente, paragonato a quello di scuotere le istituzioni e le opinioni correnti.
[modifica] Il primato papale
Secondo de Maistre, l'origine di tutti i mali dell'epoca a lui contemporanea poteva essere identificata nella Riforma protestante, che "liberando il popolo dal giogo dell'obbedienza e accordandogli la sovranità religiosa, scatena l'orgoglio generale nei confronti dell'autorità e al posto dell'obbedienza mette la discussione". Per ottenere l'ordine politico del mondo, invece, secondo Maistre bisognerebbe eliminare ogni possibilità di critica o opposizione, e "schiantare ogni pensamento individuale". Come afferma dunque nella sua opera Il Papa, edita nel 1819, solo Chiesa cattolica e la figura papale sono in grado di poter garantire l'ordine sociale. Il potere papale deve inoltre essere assoluto ed infallibile, dal momento che è indispensabile, secondo de Maistre, che vi sia qualcuno in grado di poter giudicare senza essere giudicato.
[modifica] L'Ultramontanismo
Nel pensiero di de Maistre, la rivoluzione è un peccato, in quanto evasione di un ordine voluto da Dio (è infatti l'autorità divina a legittimare la sovranità politica ed ogni tipo di potere legittimo). In de Maistre torna così il concetto di centralità della Chiesa cattolica, e l'unione del potere temporale e politico nelle sole mani del Pontefice, inteso come vertice della piramide sociale e civile, oltre che arbitro internazionale di ogni conflitto, poiché posto al di sopra di ogni particolarismo nazionale. Queste posizioni ci permettono di identificare de Maistre come rappresentante della corrente di pensiero denominata ultramontanismo. Si tratta infatti di quella dottrina che afferma la suprema autorità del Papato all'interno della Chiesa, e che vede nel Sommo Pontefice la guida morale della società. La curiosa espressione "ultramontismo" deriva dal fatto che gli intellettuali di questa corrente di pensiero - perlopiù Tedeschi, Francesi o Inglesi - facevano riferimento alla città di Roma, collocata, per loro, al di là dei monti.
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[modifica] Bibliografia
Dijon de Monteton, Charles Philippe: Die Entzauberung des Gesellschaftsvertrags. Ein Vergleich der Anti-Sozial-Kontrakts-Theorien von Carl Ludwig von Haller und Joseph Graf de Maistre im Kontext der politischen Ideengeschichte, Frankfurt am Main et. al., 2007, 164 S., 2 Abb. ISBN 978-3-631-55538-5
[modifica] Collegamenti esterni
- Commento al pensiero di De Maistre, a cura di Carlo Galli
- Textes en ligne de Jospeh de Maistre: Les Lettres sur l'Inquisition espagnole, les Considérations sur la France , les Soirées de Saint-Pétersbourg.