Implantologia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Per implantologia si intende la sostituzione delle radici naturali dei denti con radici artificiali.
Il materiale più utilizzato per la produzione di impianti è il titanio, materiale biocompatibile che non comporta reazioni da parte dell'organismo (il cosiddetto rigetto). Gli impianti, posizionati nell'osso del paziente, diventeranno un corpo unico con l'osso, ossia avverrà la osteointegrazione.
[modifica] Tipi
Gli impianti hanno forme diverse: cilindrica, cilindrica filettata, conica, a lama. Gli impianti maggiormente utilizzati sono quelli che utilizzano la tecnica dell'osteointegrazione in due fasi chirurgiche ( la prima di inserzione e la seconda di recupero dopo un adeguato periodo).
[modifica] Tecniche
L'Odontoiatra "Implantologo" crea una sede nell'osso del paziente(in corrispodenza del nuovo dente da sostituire o da inserire), attraverso una serie di frese calibrate, per inserire successivamente un impianto dentale endo-osseo. Perchè l'impianto si osteointegri è necessaria una buona stabilità primaria, dell'ordine di pochi micron (secondo Brunsky e Coll.). L'interfaccia osso-impianto è quindi dell'ordine dei millimicron, altrimenti si parla di fibro-integrazione. Secondo alcuni implantologhi (Linkow) può essere accettabile per il successivo carico con una corona anche la fibrointegrazione. Ciò è da anni oggetto di discussione in campo specialistico, stà di fatto che attualmente gli impianti più utilizzati, sono del tipo filettato, con superfici trattate con varie tecnologie, per favorire la migliore osteointegrazione e la migliore stabilità. In genere il carico masticatorio con protesi fissa avviene in un secondo tempo, dopo 2/3 mesi per la mandibola, dopo 5/6 mesi per il mascellare superiore. In alcuni casi, ma non in tutti, è possibile anche un carico immediato degli impianti, per poter fare ciò occorre però il ripetto di alcuni fondamentali criteri: a) la presenza di una certa quantità di osso, b)la stabilità primaria degli impianti una volta inseriti, c)un buon supporto parodontale (gengivale), d)l'assenza di bruxismo (digrignamento dentale) o grave malocclusione, e)la presenza di un buon bilanciamento occlusale (corretto piano occlusale masticatorio); pare ovvio quindi che solo in una percentuale di persone sia possibile effettuare l'implantologia "immediata" che oggi pare essere di moda. Occorre chiaramente anche una seria valutazione dello specialista, che dovrà valutare con opportuni esami e strumenti la coesistenza di tutti questi fattori; altrimenti la scelta cadrà su una tecnica "tradizionale" di tipo "sommerso", ovvero con impianti che necessitano di un tempo di attesa più lungo, ma più sicuro, per il carico masticatorio.
Gli impianti hanno una vita pressoché illimitata, se viene effettuata una quotidiana manutenzione: il rischio più grosso che corrono gli impianti è dato: 1) nell'immediato post intervento, dalla peri-implantite, ossia un'infiammazione ed infezione delle strutture attorno all'impianto, con conseguente non avvenuta osteointegrazione;2)da uno scorretto carico degli impianti stessi, con corone o protesi non corrette, che possono creare un riassorbimento osseo nel tempo, con perdita dell'osso sino alle spire più profonde dll'impianto, con possibilità di perdita dello stesso. Per scongiurare questi possibili insuccessi implantari è necessario quindi una buona protesi fissa o mobile ben bilanciata, avere una buona igiene orale quotidiana ed effettuate visite di controllo periodiche. Va anche detto che il fumo può compromettere sia l'osteointegrazione che la durata degli impianti.
Gli impianti possono sostituire un dente singolo (corona su impianto), un gruppo di denti ravvicinati (ponte su impianti)oppure possono servire a stabilizzare una protesi totale superiore o inferiore (overdenture)