Isole Antipodi
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Le Isole Antipodi sono un gruppo di isole disabitate e inospitali a sud della Nuova Zelanda, di cui fanno parte territorialmente. Si trovano 650 km a sud-est dell'Isola Stewart. Il gruppo consiste di un'isola principale di 60 km² di superficie, l'Isola Bollans di 2 km² più a nord, e numerose isolette e scogli.
Insieme alle Isole Auckland, Bounty, Campbell e Snares, le Isole Antipodi sono state inserite nel 1998 nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, col nome unitario di Isole sub-antartiche della Nuova Zelanda.
Le Antipodi prendono il nome dalla loro presunta posizione antipodale rispetto al Regno Unito. Anche se sono le terre più vicine ai veri antipodi del Regno Unito, la loro posizione (49°41' S, 178°48' E) è agli antipodi di un punto a pochi chilometri ad est di Cherbourg sulla costa settentrionale della Francia.
Il gruppo di isole venne rilevato per la prima volta nel 1800 dal Capitano Henry Waterhouse della nave britannica HMS Reliance. Un tentativo di stabilire del bestiame sulle isole ebbe breve durata (così come, a causa del clima, il bestiame stesso). Quando la nave Spirit of Dawn affondò vicino alla costa dell'isola principale nel 1893, gli undici membri sopravvissuti dell'equipaggio passarono quasi tre mesi vivendo come naufraghi sull'isola, nutrendosi solamente di uccelli marini crudi. Ironicamente, un deposito per naufraghi ben fornito era disponibile sull'altro lato dell'isola. Il deposito fu trovato ed usato dall'equipaggio della President Felix Faura naufragata nella baia di Anchorage nel 1908. L'ultimo naufragio alle Antipodi fu, nel 1999, quello dello yacht Totorore che costò la vita a due persone.
Le isole Antipodi ospitano numerose specie di uccelli (alcune endemiche, altre che nidificano solo qui) come il Beccaccino degli antipodi, il Parrocchetto degli antipodi e l'Albatro degli antipodi. Ospitano inoltre circà metà dell'intera popolazione mondiale di pinguini crestati.
La flora delle isole comprende alcuni tipi di piante conosciute come megaerbe.
Nel 1886 fu trovato sull'isola principale, a circa un metro di profondità, un coccio testimoniante la visita delle isole da parte delle popolazioni polinesiane prima del 1800. Questo coccio è ora esposto al Te Papa Museum di Wellington.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- Wise's New Zealand Guide (Quarta ed.) (1969). Dunedin: H. Wise & Co. (N.Z.) Ltd.
- "NGA-IWI-O-AOTEA". No. 59 (June 1967). Te Ao Hou - The Maori Magazine, pp. 43.