Jūtaijutsu
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Jūtaijutsu (柔体術, 柔體術, 柔軆術) è un termine giapponese che in alcune scuole di arti marziali indica l'arte della lotta nel suo complesso (in alternativa al più comune termine jūjutsu) o una sua specialità incentrata sulle tecniche di neutralizzazione, disarticolazione, proiezione.
Il significato letterale di jūtaijutsu è "abilità fisica (taijutsu, 体術) nelle tecniche di neutralizzazione (yawara, 柔)". Yawara è uno dei principi unificanti degli stili tradizionali di lotta giapponese ed è rappresentato dalla sillaba Jū anche in nomi noti come Jūdō o Jūjutsu. L'uso del termine jūtaijutsu sembra risalire ai documenti storici di una influente scuola classica di arti marziali, il Kukishin-ryū (九鬼神流) dei nobili di Ayabe, o più probabilmente alla loro parziale ricompilazione ad opera del maestro Takamatsu Chōsui nella prima metà del '900. Il termine infatti si è diffuso principalmente grazie all'opera di allievi o membri della cerchia di Takamatsu. Tra questi, i più noti sono Hatsumi Yoshiaki, suo allievo diretto, Tanemura Tsunehisa e Manaka Unsui (entrambi ex allievi di Hatsumi Yoshiaki) che hanno fondato rispettivamente gli stili: Bujinkan, Genbukan e Jinenkan, prevalentemente incentrati attorno alle pratiche di genere ninjutsu di cui Takamatsu Chōsui era considerato erede.
Un altro maestro adotta sporadicamente il termine jūtaijutsu per indicare il proprio stile: Takimoto Tekkotsu che ha fondato negli anni '50 uno stile ibrido basato sul Fusen-ryū di jūjutsu (Takimoto-ha Fusen-ryū, 滝本派不遷流). Fuori dal Giappone in tempi più recenti sono sono stati fondati stili di lotta che utilizzano la stessa denominazione, per esempio lo Hōshinrōshiryū Jūtaijutsu (法心老子流柔体術) in Canada in o lo Yōshinryū Jūtaijutsu (楊心流柔体術) in Italia.