Joshua Pim

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Mr X, il campione dimenticato.

Irlandese, nato a Bray il 20 maggio 1869, forte, alto, grandi baffoni ottocenteschi e sguardo indecifrabile. Medico, Morto a Dublino il 15 aprile 1942. Colpiva i testimoni del suo gioco. Wallis Myers, il piu’ autorevole giornalista e scrittore di tennis di inizio novecento, tenta negli anni 30 una classifica dei piu’ grandi al loro apice: Doherty, Tilden, Cochet, Johnston, Brookes, Lacoste, Wilding, Borotra’, Patterson, Gore. Poi aggiunge: Ma se si va indietro nel tempo un posto in vetta lo si deve dare a Joshua PIM, “Hi had the divine spark”.

Pim era la disperazione degli scrittori di manuali di Lawn Tennis.

Il tennista e tecnico Mr. Meere ricorda:” i grandi della mia epoca erano Pim, Baddeley, i Renshaw, Barlow, Mahony, Evans e Lewis. Quello che impressionava di piu’ era l’enorme lavoro che mettevano nell’allenamento in pubblico ed in privato. Questo non valeva per Pim, che pareva possedere piu’ autentico genio e abilita’ innate per il Lawn Tennis di chiunque altro abbia mai incontrato.” F.R.BURROW, tennista, scrittore e referee di wimbledon, gioco’ cotro tutti i grandi di fine ottocento, compreso Pim e nel 1937 lo ricorda cosi’: “credo che la principale qualita’ di Pim fosse il suo meraviglioso anticipo. Non sembrava mai che corresse, eppure era sempre al posto giusto per ricevere il colpo successivo. Come l’elefante di Kipling, lui “moved from spots at varying rates of speed”. Alto e massiccio, colpiva forte, era un grande giocatore a tutto campo, preferiva comunque il fondocampo. E’ certamente, secondo me, almeno uno dei dieci migliori tennisti che il gioco abbia mai conosciuto”. Barrow tenta una comparazione tra campioni per vedere chi fosse il “Best-ever”. La superiorita’ e longevita’ di Tilden, la costanza di Lacoste mai un “off-day”, gli attacchi di Perry o la brillantezza di Pim? dare una risposta…, troppi se e ma. L’unica e’ dividere in “generazioni” di 5 anni i 50 anni di tennis che ha vissuto:

1886-1890 W.Renshaw, 1891-1895 J.Pim 1896-1900 R.F. Doherty 1901-1905 H.L. Doherty 1906-1910 N.Brookes 1911-1914 A.F.Wilding 1919-1924 Tilden 1925-1930 Lacoste 1931-1936 Perry.

W. Myers nel suo monumentale manuale “The complete Lawn Tennis Player” affronta anche l’alimentazione con dotti e sensati consigli sulla parsimonia verso Alcool e Fumo. Esorta l’uso di cibi sani e semplici :“l’alimentazione e’ molto importante, ma ci sono eccezioni come Pim, che prendeva queste regole con disprezzo ed era brillante in campo anche dopo un’abbondante pasto a base di Aragosta e Champagne o dopo un prolungato sforzo mentale”. Sottolinea poi l’importanza di giocare in modo differente secondo il punteggio e l’avversario eppure il campione C.P.Dixon scrisse: “Pim non sapeva mai il punteggio e affermava che l’importante era quello che fai tu non quello che fa il tuo avversario, Pim giocava sempre nel suo stile inimitabile e casual, ma mai rilassato”

Il campione e Factotum di Wimbledon Hillyard ribadisce l’importanza che Pim dava alla profondita’ di palla. “Anche in cattiva giornata, colpiva sempre forte cercando la massima lunghezza, col risultato di sacrificare Games o sets. Quando pero’ la trovava, questo era la causa della disfatta dell’avversario. Ci voleva fegato per perseverare, ma da’ i suoi frutti”.

Pim era un personaggio, imperturbabile, capace di invenzioni e colpi che non si sono mai visti prima di lui e non si sarebbero mai piu’ visti dopo di lui. Giocava principalmente da fondo e quando gli veniva offerta una palla piu’ corta, era pronto a fare due passi avanti e colpirla al volo da ben dietro la linea del servizio e ricavarne una stop-volley che lasciava di sasso il suo avversario. Giocava in Top-Spin molto vicini alla rete e qualche volta gli capitava un colpo fortunato che toccava il net e moriva nel campo avversario. Un inesperto ammiratore, subito dopo un incontro chiese ad un amico di Pim se lo facesse di proposito. Pim passava di li’ proprio in quel momento e gli rispose: “posso farlo ogni volta che voglio”, raccolse una palla da un campo deserto, la fece rimbalzare, colpi’ la rete e la palla cadde appena dopo. Si giro’ verso l’esterrefatto ammiratore con aria di sufficienza e se ne ando’ guardandosi bene dal concedere un bis. L’ammiratore avra’ pensato per il resto della sua vita che Pim potesse veramente fare quel colpo ogni volta volesse.

Per l’esperto e rfeerer di Wimbledon H.S.Scrivener la rivalta’ tra Pim e l’Inglese W.Baddely ( si sono giocati quattro finali consecutive di Wimbledon) produceva il miglior tennis mai visto perche’ completo, preciso e potente, grandi anche in doppio. I due, tra campionati e sfide Irlanda-Inghilterra, si sono incontrati una dozzina di volte con un bilancio leggermente in favore di Baddley, perché questi era piu’ “consistente” ma quando Pim era in giornata, “sono propenso a pensare fosse il miglior tennista che ci sia mai stato”.

Il gioco del dottore Irlandese viene descritto dal suo compatriota e compagno di doppio Mahony in maniera dettagliata: il finale dei suoi fondamentali era dalla stessa parte del corpo da cui partivano, e’ il segreto di ogni grande colpitore. Segreto anche nel Tennis e nel Rackets e a Pim veniva naturale. L’opinione unanime degli esperti era quella di classificare Pim come il piu’ grande giocatore che il mondo abbia mai conosciuto. Un gioco potente ma elegante, eseguito con tanta facilita’ e nonchalance che dava l’impressione di non prestare nessuna attenzione a cio’ che stava facendo. A wimbledon un critico lo descrisse come la combinazione del gioco a rete di Lewis e il gioco da fondo di Lawford. ( il piu’ grande attaccante e il piu’ potente colpitore da fondo dell’epoca n.d.r.). Il suo stile era differente ma questo puo’ aiutare a rendere l’idea. I suoi colpi da fondo erano sempre eseguiti con un lungo e semplice swing, con poco sforzo dava grande velocita’ e precisione.

Pim poteva piazzare una palla nell’angolo opposto del campo colpo dopo colpo nel modo piu’ elegante e, quando allenato, con una precisione perfetta. Colpiva la palla all’apice del rimbalzo o in fase discendente, la sua straordinaria avversione per qualsiasi movimento frettoloso e la sua determinazione perche’ l’intero swing dei suoi colpi dovesse essere sempre eseguito, spesso gli faceva colpire la palla molto tardi, eppure, il colpo era di solito cosi’ buono e la direzione cosi’ ben scelta che sortiva lo stesso effetto di un colpo anticipato. Se gli andava, poteva colpire la palla in ascesa come chiunque altro. Lo ho visto colpire una prima di servizio in kick all’apice e piazzare un vincente nell’angolo piu’ lontano. Il suo gioco al volo era encomiabile per la grande varieta’, combinava colpi di grande potenza con i piu’ morbidi e delicati ricami. Riusciva a smorzare anche i passanti piu’ potenti mettendoli molto angolati, annullandoli nella maniera piu’ elegante ed efficace. Il suo servizio era potente e con notevole kick, una percentuale di falli molto bassa, eppure la sua seconda era potente quasi quanto la prima. I suoi incontri con Wilfred Baddeley davano vita alle piu’ belle partite che io abbia mai visto e tutti i testimoni condividono questo giudizio. Pim era gravemente limitato nel 1891 da un infortunio alla mano destra, postumo di un incidente automobilistico e nel 1892 si stava riprendendo dalla febbre tifoide. Come riusci’ a battere Barlow nel campionato d’Irlanda e strappare un set a E. Ranshaw il giorno seguente, rimane un mistero per i suoi amici che sapevano che era completamente impossibilitato a giocare duri incontri. Nel 1893 e 1894 ha dominato tutti quelli che si trovo’ sulla sua strada, vincendo entrambi i maggiori campionati: Quello di Irlanda e di Inghilterra (Wimbledon). Da allora il gioco non e’ progredito, se non arretrato, con la sola possibile eccezione dei Doherty.

I fratelli Doherty erano considerati non solo grandi campioni di singolo ma Hillyard li descrive come “Il piu’ grande ed imbattibile doppio che si sia mai visto, fatta eccezione per J.Pim e F.O.Stoker”.

Pim partecipa a Wimbledon per la prima volta nel 1890 raggiungendo le semifinali battendo Milne, Goodbody e Scrivener e fermato il 4 set dal connazionale “The Gost” Hamilton dopo aver vinto il primo per 6-0.

“the Gost”, cosi’ soprannominato per la sua magrezza la  pallida aria emaciata, cagionevole eppure capace di correre per ore, fara’ valere le sue doti e il suo diritto a sventaglio per diventare il campione di quell’anno, eliminando al Ch.Round il grande W.Renshaw.  Pim si consola vincendo il doppio battendo Hillyard e Lewis.

nel 1891, Pim soffriva per un infortunio alla mano destra a causa di uno dei primi incidenti automobilistici della storia, una uscita di strada che gli costera’ il titolo. Si libera di Milne, Barlow lo mette alla corde con il suo gioco fatto di incessanti attacchi a rete, Pim va sotto di due set ma comincia a prendere le misure e la spunta 7-5 al quinto. In semi-finale l’amico Mahony, un irlandese coraggioso, quasi irresponsabile, un gigante dal grande servizio, ottimo ovunque ma senza diritto e testa, che morira’ giovane per una banale caduta in bicicletta. Pim vince facile e si trova in finale Baddeley, difficile da battere per la sua regolarita’, impossibile con una mano malconcia. Pim perde il primo 6-4, si scatena nel secondo lasciando un solo game all’avversario, lotta nel terzo cedendo solo 7-5 ma non ne ha piu’ e Baddeley chiude con un 6-0 conquistando la coppa, visto l’assenza del detentore. Pim non riesce a difendere nemmeno il titolo di doppio perdendo nel ChR da W. Baddeley e fratello.

1892 la febbre tifoide non impedisce a Pim di raggiungere il Challang Round battendo Crispe, Meers, Barlow e Mahony in 4 set e Lewis in cinque durissime partite nella finale degli All-Comers’, dove Lewis aveva un match-point con Pim fuori causa e una facile palla vicino alla rete che pero’ Lewis schiaccia molti metri oltre la linea di fondocampo, sprecando cosi’ la possibilita’ di giocarsi la finalissima, perdendo qulla che e’ considerata la piu’ bella partita del torneo. Al Ch.R. un fresco e sano Baddeley, perde il primo, poi dilaga bissando la vittoria dell’anno precedente. Pim con Mahony raggiungono la finale di Doppio fermati in 5 combattutissimi set da Barlow e Lewis, specialisti della rete e delle demy-volee’.

1893, Il Dottor Pim non molla, dopo una semifinale, una finale e un Ch.Round, adesso non ha scuse, la salute e’ buona e il tempo giunto. Crevley, poi Smith, che faceva partire passanti che l’attaccante poteva solo supporre fosse una pallina quella che sfrecciava. Il piu’ potente diritto del tempo e insuperato per decenni. In difficolta’ sulle palle basse, cede per 62 76 76. Goodbody regolato in tre 97 62 63, quasi stesso punteggio in finale con Mahony 97 63 60. W. Baddeley al Ch.Round non riesce a fare molto meglio, vince il primo ma vine spazzato via in quattro sets: 36 61 63 62. Pim e’ il secondo Irlandese ad aggiudicarsi Wimbledon dopo W.J.Hamilton, detto per la sua magrezza “the Gost” campione nel 1890. Pim, non contento si aggiudica anche il doppio al fianco di Stoker, battendo in finale i fratelli gemelli H e W Baddeley e al ChR. Un’altra bella rivincita sui detentori Barlow e Lewis.

Il 1894 e’ l’anno della difesa del titolo, W.Baddeley, noto in Italia per essere l’autore del primo libro di Lawn Tennis tradotto nella nostra lingia ( “Il Lawn Tennis” di Vilfredo Baddley 1898), e’ pronto alla rivincita, se Pim non gioca attendendo il vincitore al ChRound, Baddeley di certo non si stanca, beneficia di un W.O. in semi e perde solo 12 giochi in tutto il torneo. Al Ch.R. era fiducioso ed allenato. Pim non concede nulla e la maggiore brillantezza del Dottore dello sfidante in tre set: 10-8 6-2 8-6. Fu’ l’ultima apparizione di Pim a Wimbledon. L’anno successivo chiudera’ la sua carriera agonistica per dedicarsi seriamente alla sua professione di medico, relegando il Lawn Tennis a sporadiche partitelle domenicali.

Pim e’ vincitore del campionato d’Irlanda in singolo nel 1893, 1894,1895 e nel doppio, in compagnia di Stoker nel 1890, 1891, 1893, 1894, 1895. I campionati d’Irlanda erano in quegli anni importanti quanto, se non piu’ dei campionati d’Inghilterra (Wimbledon), un avvenimento mondano che coinvolgeva tutta l’alta societa’ di Dublino e attirava visitatori da tutto il Regno Unito. Importanti per numero e qualita’ dei partecipanti, dai molti campioni Irlandesi e da cene e balli “di tale qualita’ e abbondanza da mettere in crisi i giocatori piu’ coscienziosi ” con anche 3000 spettatori al giorno. Pim vince i campionati del nord d’Inghilterra ( Manchester ) dal 1890 al 1893, il campionato di Londra al Queen’s Club nel 1891 e 1893. Vince in un rientro fulmineo nel 1897 il campionato di Esbourn. Il 1893 fu il suo anno d’oro, realizzo’ una specie di Grande Slam Britannico, vincendo Singolare e Doppio nei tre principali campionati del Regno: Inghilterra (Wimbledon), Irlanda e Del Nord (Manchester) . Impresa mai riuscita a nessun altro, nemmeno ai Ranshow.

Nel 1895 Pim e Mahony vennero invitati in america per una sfida tra i due paesi, un preludio alla coppa Davis, gli americani schierarono un Larned non al meglio e Hubart, vista la defezione di Wreen. Girone all’italiana: Pim vinse il primo premio e Mahony il secondo. Pim venne richiamato per la Davis nel 1902, Hillyard, amico e compagno di allenamento disse che era l’ombra di se’ stesso, ingrassato, lento e meno potente, seppur ancora elegante. Doveva fare la riserva visto che i Doherty in doppio e R.F. Doherty in singolo erano imbattibili. Pim venne invece schierato in singolo per lasciare i fratelli freschi per il doppio. Un disastro. Pim perse i suoi incontri e anche R.F. Doherty venne sconfitto. Questo offusco’ la leggenda di Pim che era all’epoca ormai un rinomato Medico e non piu’ un tennista. Il primo errore della storia di un capitano di Davis, non sarebbe stato certo l’ultimo…

Alessandro Albiero

Bibliografia:

Baddley V Il lawn tennis 1898 Baddley W Lawn Tennis 1895 Wilberforce Lawn Tennis 1895 Dohethy R.F H.R. on Lawn Tennis 1903 Myers A.W. Lawn tennis at home and abroad 1903 Paret Lawn Tennis Past Present and Future 1904 Vaile P.A. Modern Lawn Tennis 1904 Myers A.W. The complete Lawn Tennis Players 1908 Hillyard G.W. Forty Years of First Class Lawn Tennis 1924 Myers A.W. Memory’s Parade 1932 Barrow F.R. The Center Court and Others 1937 Barrow F.R. My Tournaments 1922 Tingay L. 100 Years of Wimbledon 1977 Clerici G. 500 anni di Tennis 2004 Trengove A. The story of the Davis Cup 1985 GILLMEISTER H. TENNIS A CULTURAL HISTORY 1997