Junker
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Gli Junker (tedesco, pronuncia [jʊŋ kɐ]; dall' antico alto tedesco Juncherre "giovane signore") erano l'aristocrazia terriera della Prussia. Essi controllavano l'Esercito, primeggiavano in politica e per status sociale e possedevano immense proprietà; i loro contadini lavoravano per paghe da fame, praticamente privi di diritti.
Visti come reazionari, e dententori di un monopolio sugli incarichi militari e civili, erano ferocemente anti-liberali, schierandosi con le forze della reazione durante i moti della Rivoluzione del 1848.
Il capo sciovinista Otto von Bismarck era un famoso Junker, così come Paul von Hindenburg, che cedette il potere ad Adolf Hitler nel 1933.
Dopo che l'Unione Sovietica ebbe occupato la Germania Est, durante la Bodenreform (riforma terriera) tutte le proprietà private che eccedevano una certa superficie (ovvero, tutta la terra che apparteneva agli Junker) vennero requisite e affidate a collettivi di contadini. Gli Junker vennero espulsi; alcuni di essi, dopo la Riunificazione tedesca, hanno chiesto la restituzione delle loro vecchie proprietà. I trattati che la Germania Ovest e la DDR hanno firmato con Unione Sovietica, Stati Uniti, Regno Unito e Francia, contengono comunque una regola che stabilisce che ogni decisione presa da una delle quattro forze durante il periodo di occupazione (1945-1955) deve essere mantenuta, a meno che i tedeschi liberati non la identifichino come un errato ex post.