Lamech
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Lamech è il nome di due figure dell'Antico Testamento.
[modifica] Il capostipite degli assassini
In Genesi 4,18 è il quinto discendente di Caino, figlio di Metusael. Per primo egli inaugura la poligamia prendendosi due mogli, Ada e Zilla, che gli danno quattro figli: Iabal, Iubal, Tubalkain e Naama. Si tratta di una stirpe di operosi artigiani e lavoratori: Iabal è detto essere il "padre di quanti abitano sotto le tende presso il bestiame", cioè dei pastori nomadi; Iubal è detto "padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto", cioè l'inventore della musica; Tubalkàin invece è "il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro". Con Lamech, insomma, termina la Preistoria ed inizia l'Età dei Metalli.
Purtroppo Lamech inaugura anche la vendetta personale o faida, che la Bibbia condanna ponendo l'accento sul bestiale canto di Lamech, traboccante d'odio (Genesi 4,23-24):
Secondo leggende ebraiche molto posteriori alla redazione del testo biblico, Lamech avrebbe ucciso con una freccia il suo antenato Caino.
[modifica] Il padre di Noè
Decisamente più tranquillizzante l'altro Lamech citato in Genesi 5,28: si tratta infatti di un patriarca antidiluviano, figlio di Matusalemme e padre di Noè. Egli rappresenta l'ottavo anello generazionale dopo Adamo lungo la linea di Seth nella "Grande Genealogia dei Setiti" di Gen 5. Di lui non si dice nulla, fuorché il fatto che morì a 777 anni (un numero simbolico?), e quindi 18 anni prima del padre Matusalemme (e 18 anni prima del diluvio universale).
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