Lanzerotto Malocello
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Lanzerotto Malocello (anche Lancelotto e Lancellotto; in latino Lanzarotus Marocelus; in francese Lancelot Maloisel), originario di Varazze, fu un mercante e navigatore genovese. È considerato lo scopritore delle isole Canarie. Da lui prende il nome l'isola di Lanzarote.
Sembra che Malocello fosse in viaggio alla ricerca di Ugolino e Vadino Vivaldi, che nel 1291 erano partiti per un viaggio attorno all'Africa diretti alla Indie e dovevano essere transitati dalle isole (anche se non è chiaro se e in che modo avessero informato i compatrioti della scoperta). Malocello giunse sull'isola che da lui prese il nome nel 1312, e vi rimase per almeno un ventennio, prima di esserne scacciato da una rivolta dei Guanci. Si hanno poche informazioni su questa rivolta, ma il suo soggiorno sull'isola è attestato da varie fonti, tra cui le cronache della conquista delle isole ad opera del normanno Jean de Béthencourt quasi un secolo dopo. Vi si riferisce infatti che nell'isola di Teguise, sulla Montaña de Guanapay era stato ritrovato un fortino da lui costruito.
Al momento dell'arrivo di Malocello, l'isola era governata da un re di nome Zonzamas con la consorte Fayna. Essi ebbero due figli, Tigufaya (erede al trono, che venne deportato nel 1393 insieme alla moglie e ad altri indigeni), e Guanarame, che succedette loro sul trono. La storia vuole che il nobile biscaglino Martin Ruiz de Avendaño, sbarcato sull'isola nel 1377, abbia concepito, con la regina Fayna una figlia illegittima Ico, che in seguito sposò Guanarame ed ebbe un figlio, Guardafía (ribattezzato Luis de Guardafía). Guardafia fu il sovrano che vide l'arrivo della spedizione di Jean de Béthencourt nel 1402. Sua figlia si chiamò Teguise e lasciò il nome alla cittadina odierna. Essa sposò in seguito il nipote di Jean de Béthencourt, Maciot de Béthencourt.
Il portolano di Angelino Dulcert (1339) fu il primo a registrare l'isola col nome di Insula de Lanzarotus Marocelus; il suo nome indigeno era Tite-Roy-Gatra.
[modifica] Fonti
- José Juan Acosta; Félix Rodríguez Lorenzo; Carmelo L. Quintero Padrón, Conquista y Colonización (Santa Cruz de Tenerife: Centro de la Cultura Popular Canaria, 1988), p. 23.