Le GM - Il mastino delle colline mugolanti
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Le Giovani Marmotte - Il mastino delle colline mugolanti Huey, Dewey and Louie Junior Woodchucks - Hound of the moaning hills |
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Testi di: | Carl Barks |
Disegni di: | Daan Jippes |
Gran Mogol: | C.U.O.R.D.I.F.E.R.R.O.: 'Cogitabondo Ultore di Oltraggiose e Raccapriccianti Dicerie nonché Inflessibile e Ferreo Èvidenziatore di Ridicolaggini Raccontate Oralmente |
1.a versione italiana: | Le Giovani Marmotte e il mistero del maxi-cane su Topolino 855 del 16 aprile 1972 |
Disegni 1.a versione: | Kay Wright e Larry Mayer |
I.N.D.U.C.K.S.: | dati storia |
Il mastino delle colline mugolanti è un altro degli esempi di come Barks tragga spesso ispirazione dai miti e dalla letteratura. Come per l'altro testo di Barks (Paperino e la minaccia del "Loup Garou"), anche qui l'ispirazione del mito del licantropo è fondamentale, ma gioca un ruolo importante soprattutto nel finale, al momento della descrizione grafica del mastino e della sua ferocia. Le fonti letterarie che invece sono fondamentali per la storia sono, invece, Il mastino dei Baskerville di Arthur Conan Doyle, romanzo della serie di Sherlock Holmes e fondamentale anche nella costruzione del mito di Paperone, e L'isola del Dr.Moreau, di Herbert George Wells, e tra un po' si capirà perché.
Come il "Loup Garou", anche questa, pubblicata su Huey, Dewey and Louie Junior Woodchucks n.12 del Gennaio 1972, è disegnata da un artista dal tratto non proprio barksiano, tal Kay Wright, che pur essendo un buon artigiano non riesce ad interpretare i personaggi e le atmosfere. Bisognerà aspettare Daan Jippes che, per i lettori del periodico danese Anders And & Co. del 16 agosto 2002, reinterpreterà la storia con uno spirito più fedele al layout originale.
[modifica] Una storia, molte fonti
Come detto, questa storia, al pari del "Loup Garou", trae ispirazione ancora una volta dal mito dell'uomo-lupo, inteso come essere che, in lande sperdute, spaventa i malcapitati passanti. Probabilmente è un mito simile che sta alla base de Il mastino dei Baskerville, uno dei migliori romanzi di Conan Doyle, in cui una antica leggenda di un mastino infernale dagli occhi rossi come il sangue infesta le brughiere del nord dell'Inghilterra alla caccia della famiglia Baskerville, macchiatasi di una terribile colpa per mano del capostipite. Allo stesso modo sulle colline intorno a Paperopoli sembra che ci sia un mastodontico cane, grande quanto un cavallo, che terrorizza le popolazioni montane e che attira l'attenzione delle Giovani Marmotte che, guidate dal Gran Mogol, cercano di risolvere il mistero.
Nel corso delle indagini notturne, con la fida presenza del Segugio Ufficiale, il gruppo di scout si imbatte dapprima nelle enormi impronte di questo fantomatico cane, quindi in un tacchino gigantesco ed infine in un paio di occhi rossi che, dall'oscurità, li guardano con famelico desiderio. Questa terribile esperienza spinge l'intera truppa ad una fuga precipitosa, che porta i nostri eroi a scoprire l'esistenza di un misterioso laboratorio, finanziato da Paperon de Paperoni, che fa esperimenti per far diventare gli animali più grossi in poco tempo. In questo ci sono evidenti somiglianze con L'isola del Dr.Moreau, ma anche con Il segreto del Dr.Hodson di David Case e di appena tre anni prima, in cui uno scienziato pazzo porta avanti degli esperimenti pericolosi e terribili su un'intera isola di animali.
Ritorniamo, però, alla nostra storia: il terribile cane da guardia, scappato per la seconda volta al controllo delle catene, sta ora infestando le colline e così Paperone e nipoti si lanciano alla ricerca del fuggitivo. Il mostruoso animale, reso assolutamente minaccioso dal tratto pesante e dinamico di Jippes, sembra, ad un certo punto, dover vincere, ma l'intervento dell'agile Segugio Ufficiale evita il peggio e consente la cattura del feroce mastino gigante.
[modifica] Voci correlate
John Lustig-Patrick Block: Paperino - Da qualche parte in mezzo al nulla
William Van Horn: Zio Paperone - Una cavalcata nella storia
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Don Rosa: Archimede Pitagorico in Il pifferaio magico di Paperopoli