Liceo classico Cicognini
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Si tratta del più antico istituto scolastico pratese.
La sua origine risale alla fondazione stessa del collegio Cicognini, avvenuta nel 1699.
Fino all'Unità d'Italia, la direzione fu affidata a esponenti del clero locale, cui apparteneva anche la maggior parte dei docenti.
Particolare spicco ebbe il magistero svolto da uno studioso e patriota come Atto Vannucci, che restò al Cicognini fino al 1848.
Dopo l’Unità d’Italia, il governo guidato da Urbano Rattazzi nel 1862 nominò rettore del Cicognini il professore Girolamo Bobone, al posto del sacerdote Giovanni Pierallini.
Nell’ottobre di quello stesso anno la carica passò a Giuseppe Merzario, nota figura di intellettuale, educatore, patriota e uomo politico di idee progressiste.
Particolare giubilo si registrò al Cicognini quando giunse la notizia della presa di Roma e della fine del potere temporale dei papi.
Il blocco politico-sociale conservatore, che trovava i suoi punti di forza in alcuni esponenti del clericalismo e del mondo culturale fiorentino di matrice cattolica (Cesare Guasti, Nicolò Tommaseo), si oppose apertamente all’operato di Merzario, finché questi rassegnò polemicamente le dimissioni.
Negli anni 1875 – 1881 in cui fu rettore e preside Flaminio Del Seppia, fu convittore Gabriele d’Annunzio, che mostrò particolare stima per l'ex-garibaldino Tito Zucconi, suo insegnante di letteratura inglese.
Nel 1882 il Cicognini fu statalizzato e divenne, per decreto regio, un convitto nazionale. Alla sua guida il ministero assegnò il letterato ed educatore Ulisse Poggi, che vantava trascorsi patriottici quarantotteschi. Malgrado tensioni con alcuni insegnanti e studenti, Poggi restò in carica fino al pensionamento, avvenuto nel 1889.
A succedergli fu il latinista Angelo Tosi, che restò in carica fino all’estate del 1899, giusto in tempo per organizzare le celebrazioni per il bicentenario dell’istituto.
In occasione di quei festeggiamenti, fu allestita una mostra di oggetti artistici realizzati da alcuni studenti liceali, sotto la direzione del professore Carlo Trabalza e fu inaugurato un busto di Umberto I, opera del giovane scultore pratese Oreste Chilleri.
Dal settembre del 1899 fino al 1918 fu Paolo Giorgi a guidare il liceo e il convitto pratese, legando il suo nome soprattutto ad una intensa opera di propaganda nazionalista e interventista, che portò anche a violente tensioni con il contesto sociale cittadino, negli anni della prima guerra mondiale.
Nei primi anni del nuovo secolo, una delle figura di maggiore spicco nella vita scolastica del Cicognini fu quella dell’italianista livornese Ubaldo Angeli, che a Modena aveva stretto rapporti di amicizia col collega Severino Ferrari, ben noto allievo di Carducci.
Significativa anche l’opera svolta da Fabio Fedi, docente di lettere al ginnasio e acceso sostenitore della laicità dell’istruzione, oltre che consigliere comunale e combattivo esponente della Massoneria pratese.
Al professore di francese Mario Nibbi andò il merito di guidare il gruppo filodrammatico del Cicognini, con allestimenti che segnarono l’esordio sulle scene di Gabriellino D’Annunzio e del futuro drammaturgo Alberto Casella.
Fra gli studenti più attratti dalla propaganda interventista, invece, vi fu Curzio Malaparte.
Nel frattempo si arricchivano le collezioni scientifiche, grazie alla sollecitudine e al valore culturale di docenti quali il fisico Adolfo Sironi e l'ornitologo Enrico Balducci, cui si deve la cura e lo sviluppo di una ricca collezione di animali imbalsamati.
Negli anni del fascismo e a seguito della riforma Gentile, la presidenza del liceo classico venne definitivamente separata dal rettorato del convitto e fu affidata a Alfredo Guarducci.
Fu poi la volta dello storico e italianista Giuseppe Fatini, noto soprattutto per i suoi studi ariosteschi e per un’accurata monografia dedicata a Gabriele d’Annunzio convittore del Cicognini. A lui si deve un incremento significativo della biblioteca.
Numerose furono le conferenze di propaganda, oltre a lezioni di storia, geografia e storia dell'arte, col supporto di una discreta collezione di diapositive.
Negli anni della seconda guerra mondiale il liceo pratese subì notevoli danni e perdite, per quel che riguarda le collezioni scientifiche e il patrimonio librario.
Nella seconda metà del XX secolo, nella vita culturale del liceo classico pratese va segnalata la figura del classicista Cesare Grassi.
Spiccò particolarmente la personalità e l’operato di Agostino Ammannati, che per alcuni anni curò l’allestimento di spettacoli nel teatrino del Cicognini col gruppo filodrammatico del liceo, oltre a collaborare con don Lorenzo Milani.
L’attività teatrale venne ripresa, due decenni più tardi, da altri insegnanti, a cominciare da Wilda Moscardi Mazzarrini, e continua ininterrottamente dal 1992 sotto la guida di Antonello Nave.
Nel 1972 il liceo classico, intitolato a Francesco Cicognini, abbandonò la storica sede del convitto per trasferirsi nel nuovo edificio di via Baldanzi, dove è tuttora.
Per effetto della riforma Berlinguer, con l’accorpamento amministrativo del Cicognini col liceo socio-psico-pedagogico intitolato a Gianni Rodari, nell’anno scolastico 1999 – 2000 è nato il “Cicognini-Rodari”.
[modifica] Bibliografia
- Giuseppe Merzario, Storia del Collegio Convitto di Prato, Prato 1870.
- Giuseppe Fatini, Il Cigno e la Cicogna: Gabriele d’Annunzio collegiale, Pescara, Edizione Aternine, 1959.
- Fernand Braudel, Prato. Storia di una città, III, 2, Comune di Prato, Firenze, Le Monnier, Firenze 1988.
- I. Nanni – G. Regoli, Convitto Nazionale Cicognini 1692-1992. Tre secoli di cultura, Prato, Pentalinea, 1993.
- C. Innocenzi – S. Pozzi, Il Collegio Cicognini a Prato. Arte e Storia, Pentalinea, Prato 1993.
- Antonello Nave, Il liceo classico ‘F. Cicognini’ di Prato negli anni del fascismo (1922-1944), Prato 1995.
- Id., Educando al teatro. Cento anni di attività teatrale nel liceo classico “F. Cicognini” di Prato, Prato 1997.
- Id., Fra Troia e la Bosnia: Agamennone e la guerra inutile. Un allestimento della tragedia di Eschilo nel “teatro della scuola”, Liceo classico “F. Cicognini” di Prato, Firenze 1998.
- AA.VV., I ragazzi dell’Ammannati. Il teatro al Liceo classico “Cicognini” attraverso lettere, testimonianze, fotografie e disegni, Prato, Comune di Prato, 2000.
- Antonello Nave, Il deputato di Asso alla guida del Cicognini, in «Brianze», IV, 24, febbraio 2003, pp. 46-51.
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- Id., Adolfo Sironi. Una bandiera rossa al “Cicognini” di Prato, in «L’Almanacco. Rassegna di studi storici e di ricerche sulla società contemporanea», Istituto per la Storia del Movimento Operaio e Socialista ‘P. Marani’, Reggio Emilia, XXI, 41, dicembre 2003, pp. 93-105.
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