Mikhail Kalinin
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Mikhail Kalinin (Михаи́л Ив́анович Кали́нин), 19 novembre 1875 - 3 giugno 1946, fu un rivoluzionario bolscevico e un politico sovietico.
Nato da una famiglia contadina a Verkhnyaya Troitsa, in Russia, nel 1889 si recò a Pietrogrado dove divenne un operaio. Nel 1898, frustrato dai sorprusi dello zarismo e dalle terribili condizioni dei lavoratori, si unì al Partito Operaio Socialdemocratico Russo. Partecipò alla Rivoluzione d'Ottobre alleandosi ai bolscevichi e divenendo un sostenitore di Lenin.
Kalinin ricoprì importanti cariche. Dal 1919 fu membro candidato del Politburo del Partito Bolscevico, entrandone a far parte attivamente nel 1925. Dal 1919 al 1946 fu Presidente del Presidio del Soviet Supremo, cioè capo dello Stato dell'Unione Sovietica. Dal 1941 affiancò Stalin, che era stato appena eletto Premier dell'Unione Sovietica, cioè capo del governo.
Durante le epurazioni degli anni trenta, contribuendo a sanare diversi errori nell'applicazione della linea del Partito che furono poi denunciati dal governo sovietico stesso. Per questo, si guadagnò l'appellativo di "caro nonno Kalinin" (mentre Stalin era il "caro padre"). Nel contempo, ebbe comunque un ruolo fondamentale nelle condanne dei dirigenti epurati.
Kalinin si dimise dalla presidenza poco prima di morire. Scomparve il 3 giugno dello stesso anno e fu elogiato in un grande funerale di stato. La città di Königsberg (Prussia Orientale fu nominata Kaliningrad in suo onore.