Movimento Neoborbonico
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L'Associazione Culturale Neoborbonica Movimento Neoborbonico (ONLUS) ha come scopo la promozione e la tutela della cultura, della tradizione, della storia e dell'economia dei popoli del Meridione d'Italia. Fondata a Napoli il 7 settembre 1993, anniversario dell'arrivo di Giuseppe Garibaldi nella capitale del Regno delle Due Sicilie, l'Associazione ha sede principale in Napoli, e sedi distaccate in Roma e Milano. Sono, inoltre, attive 29 delegazioni in diverse regioni italiane e 2 in Sudamerica. Il Movimento Neoborbonico ritiene che la realtà storica del Regno delle due Sicilie e dei suoi ultimi sovrani, sia stata cancellata operando un vero e proprio genocidio culturale e sociale. L'azione svolta dal Movimento Neoborbonico, è di natura "pedagogica" tesa alla riapertura del dibattito storico sull'unificazione d'Italia e sulle conseguenze che questa ebbe ed ha, per le province dell'ex regno delle Due Sicilie. Per il Movimento Neoborbonico premessa indispensabile per il "risorgimento meridionale" è la creazione di una classe dirigente che abbia piena consapevolezza della propria identità e del proprio passato. Convegni, manifestazioni, incontri nei luoghi simbolo della resistenza antisabauda, la pubblicistica e le campagne per il consumo consapevole dei prodotti del Sud, sono strumenti adottati dal Movimento per creare un'opinione pubblica sensibile alla storia dei "Vinti". Presidente dell'associazione è il prof. Gennaro De Crescenzo e vicepresidente il dott. Vincenzo Gulì, entrambi autori di saggi storici sul Regno delle Due Sicilie. De Crescenzo, docente di storia per le scuole superiori, specializzato in Archivistica e in Scienze della Comunicazione, ha pubblicato: "L'altro 1799. I fatti" (Napoli, 1999), "La difesa del Regno" (AA.VV., 2000), "Le industrie del Regno di Napoli" (2002), "Contro Garibaldi. Appunti per demolire il mito di un nemico del Sud" (2007). Sebbene alcuni esponenti facciano parte dell'"Ordine Costantiniano di San Giorgio", conferito dai Borbone, non esistono legami ufficiali con gli eredi della Casa Reale delle Due Sicilie.