Nemorhaedus crispus
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Sirau giapponese | ||||||||||||||||
![]() Nemorhaedus crispus |
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Stato di conservazione | ||||||||||||||||
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Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||
Nemorhaedus crispus Temminck, 1845 |
Il sirau giapponese (Nemorhaedus crispus) è un mammifero artiodattilo appartenente alla famiglia dei Bovidae.
Indice |
[modifica] Descrizione
Il sirau giapponese è un po' più piccolo e più chiaro di quello di Sumatra; è lungo 130-160 cm, alto 60-85 cm al garrese e pesa 40-65 kg. Il colore del suo mantello varia dal bianco sporco al grigio, al marrone e, in alcune regioni, si trovano anche individui completamente neri o marrone molto scuro. È diffuso nelle isole giapponesi di Honshu, Shikoku e Kyushu, ma è confinato in zone limitate delle regioni montuose. Preferisce i pendii scoscesi coperti di boschi o cespugli fitti dove si nutre di erba, germogli e foglie.
[modifica] Conservazione
Una volta il sirau giapponese era molto comune ma la distruzione delle foreste e la caccia ne hanno decisamente ridotto il numero (anche se non era raro che i cani da caccia fossero feriti a morte dalle sue corna appuntite). Fino a poco tempo fa, la sua carne e la sua pelle erano considerate di gran valore e le corna venivano utilizzate dai pescatori locali come punte per gli arpioni. Fortunatamente il sirau, nel 1934, venne dichiarato dal governo giapponese «patrimonio nazionale» e nel 1955 gli fu accordata completa protezione. Il bracconaggio e la distruzione del suo habitat tuttavia continuano.
[modifica] Comportamento
Le corte corna del sirau giapponese sono sempre state un'arma efficiente contro i nemici naturali come il lupo giapponese (prima che si estinguesse), ma anche utile per scoraggiare i conspecifici e per difendere la propria zona vitale. Se infatti un sirau trova un intruso all'interno della sua area alimentare (di 2-15 ha), lo attacca immediatamente e lo insegue. Oltre a ciò è anche capace di mettere in fuga alcuni predatori, compreso l'orso nero asiatico. Questo rupicaprino possiede ghiandole preorbitali e interdigitali ben sviluppate che vengono utilizzate, insieme alla deposizione di cumuli di escrementi, per marcare i confini del territorio durante tutto l'anno. Le ghiandole dei piedi lasciano la loro secrezione sui sentieri frequentati dall'animale, mentre quelle facciali vengono sfregate contro ramoscelli, steli d'erba e rocce.
[modifica] Bibliografia
- Caprinae Specialist Group 1996. Nemorhaedus crispus. In: 2006 IUCN Red List of Threatened Species. IUCN 2006.