New Yorker
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Il New Yorker è un celebre periodico statunitense, nato nel 1925 ad opera di Harold Ross e di sua moglie Jane Grant. L’idea era quella di creare un periodico che si differenziasse dagli altri per il suo senso dell’umorismo raffinato e tagliente.
Inizialmente a cadenza settimanale, oggi conta 47 uscite annuali. Sulle sue pagine vengono pubblicati saggi critici e letterari, reportage, fumetti e poesie. Incentrato in maniera particolare sulla vita mondana e culturale di New York, il New Yorker è una delle riviste più diffuse degli Stati Uniti ed è considerato un fedele ritratto della cultura popolare contemporanea americana, dei suoi vizi e delle sue virtù. Particolarmente importante è il ruolo svolto negli ultimi decenni per lo sviluppo della letteratura contemporanea. Sulle sue pagine infatti hanno trovato spazio alcuni dei maggiori scrittori americani contemporanei, come Philip Roth e J. D. Salinger, che con le brevi storie pubblicate sulle colonne del New Yorker sono riusciti a farsi conoscere ed amare dal grande pubblico.
LA STORIA Il primo numero del New Yorker fu pubblicto il 21 febbraio del 1925, dal suo fondatore , Harold Ross, che in precedenza aveva lavorato per un famoso periodico umoristico americano, il Judge, e da sua moglie Jane Grant, una reporter del New York Times. I due diedero vita ad una società con l’imprenditore Raoul H. Fleischman, la F-R Piblishing Company, con una sede sulla 45esima strada di Manhattan. Punto di orgoglio e di forza del New Yorker fu fin dagli inizi il suo taglio cosmopolita e sofisticato, così come precisato fin dalla prima uscita: “ It has announced that is not edit for the old lady in Dubuque”. Questa connotazione umoristica resterà sempre il tratto predominante del giornale e tuttavia si andò affermando velocemente la sua reputazione di giornale culturale, luogo privilegiato di incontro fra scrittori affermati come Nabokov, Roth e Salinger,che vi pubblicarono alcuni dei loro racconti brevi, e giornalisti importanti, fra cui,in particolare, si ricorda la storica edizione interamente dedicata al saggio "Hiroshima" di John Hersey che occupò un intero numero all’indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale.