Odissea (Livio Andronico)
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L'Odissea o meglio Odussia è un poema del poeta latino Livio Andronico scritto nel III secolo a.C.
Quest'opera (una traduzione in versi saturni dall'Odissea di Omero), di cui abbiamo quaranta versi superstiti, è da considerarsi la prima opera epica della letteratura latina. La traduzione mise a disposizione di quei romani che non conoscevano il greco un panorama mitologico totalmente nuovo, segnando così l'abbandono di gran parte della mitologia autoctona e porterà i romani a identificare sempre più strettamente il loro pantheon con quello greco.
Il linguaggio usato da Livio Andronico è necessariamente composito, andando da calchi dal greco (come il titolo stesso) a formazioni nuove, ma in gran parte si ricollega al latino degli annali e dei carmi religiosi o celebranti le glorie delle gens aristocratiche; conseguentemente molti dei vocaboli utilizzati dovevano essere poco familiari ai lettori. Comunque grande merito di Livio Andronico è la vera e propria creazione dal nulla della traduzione intesa come opera letteraria a sé stante.
Il poema in epoche successive ebbe grande fortuna come testo scolastico, anche quando la sua lingua e ancor più il verso saturnio erano irrimediabilmente obsoleti; ce lo riferisce Orazio quando si lamenta di essere stato costretto a suon di nerbate dal suo maestro Orbilio ad impararla a memoria.