Open Spectrum
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Con Spettro Libero o Open Spectrum si intende il progetto di totale deregolamentazione dell'etere con possibilità di trasmissione per qualsiasi soggetto (anche privati cittadini) senza bisogno di autorizzazione (oggi chiesta ai radioamatori).
La trasmissione avverrebbe tramite una rete di microprocessori o antenne intelligenti, dette radio cognitive, che ripetono il segnale su una frequenza esplorata e rilevata libera da altri segnali e pulita da interferenze localmente (variandola da un'antenna all'altra) veicolando radio, internet, fonia fissa e mobile, tv digitale terrestre e satellitare in un'unico segnale digitalizzato che viene interpretato e ricomposto grazie alle informazioni digitali contenute nel flusso trasmesso su emittente, numero di pacchetto, protocollo usato (non tramite informazioni analogiche ossia la frequenza trasmessa che varia in continuazione e non individua più l'emittente di un segnale).
La sicurezza, integrità e privacy dei dati trasmessi sarebbero garantite da meccanismi intrinseci all'informazione, ossia dalla crittografia. In mancanza di frequenze pulite da interferenze, che non siano altri segnali già trasmessi, la trasmissione avviene ugualmente: il terminale ricevente se è digitale, ha la tecnologia per depurare ogni rumore, per cui le interferenze di fatto non sono un problema.
Ciò superebbe l'attuale necessità di dare più frequenze allo stesso canale radio e tv e lasciarne parecchie vuote tra uno e l'altro, consentendo un uso di tutto lo spettro di frequenze, e degli spazi di trsmissione teoricamente illimitati, per un ampio numero di canali radio e tv emittenti. E soprattutto di dotare ogni cittadino di banda larga liberamente utilizzabile. È anche un movimento d'opinione partito dagli Stati Uniti. Un famoso sostenitore dello spettro libero è Lawrence Lessig fondatore di Creative Commons.
Sulla creazione di quese reti non è ancora molto chiara la normativa italiana I contratti ADSL non vietano di condividere banda e relative spese con un ponte radio tramite antenne paraboliche in linea retta col tetto di un'altra abitazione privata. È vietato trarne profitto, addebitare all'utente collegato un costo uguale o superiuore al canone pagato al provider dal titolare dell'abbonamento. Tecnicamente esistono in commercio schede wireless esterne per portatili, non proprietarie di qualche gestore in particolare. Queste non hanno abbastanza guadagno/potenza emissiva, di solito già a 40-50 metri perdono il segnale. Per collegamenti che devono reggere distanze maggiori, occorrono degli access point, opportunamente settati permettono di avere una infrastruttura di rete wireless molto veloce oltre che flessibile (ad esempio, i WRT54G della Linksys).
Una collezione di nuove tecnologie sta prendendo piede a riguardo dello spettro senza licenze incluse le tecnologie Wi-Fi, Ultra Wide Band, Espansione di spettro, software defined radio (SDR), cognitive radio e Wireless mesh network.
[modifica] Collegamenti esterni
- La Open Spectrum Foundation (Fondazione Spettro libero)
- Considerazioni sul WiMax e lo Spettro Libero