Oratorio di San Fedele
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L’Oratorio di San Fedele (detto anche Tempietto di San Fedelino), venne eretto a cavallo del IX-X secolo, sul luogo del martirio di San Fedele, protomartire della Chiesa di Como.
L’oratorio venne eretto nell’antico punto terminale settentrionale del Lago di Como (che, allora, non era diviso dall’attuale Lago di Mezzola e, quindi, guadagnava circa 10 chilometri verso nord), lì dove vi si getta il fiume Mera, il quale apriva la via del passo dello Spluga e del Settimo. Si trattava, in pratica, di una delle principali vie di comunicazioni fra Milano e le provicie retiche e danubiane.
Si trova sulla riva occidentale del lago (in territorio di a Novate Mezzola), in una posizione oggi un po’ isolata, dal momento che oggi la strada scorre sulla riva orientale. Ma esattamente lì passava, a ben oltre il medioevo, l’antico tracciato delle Via Regina, che collegava Como alle Alpi. Ad esempio vi erano collocate, a tutto il ‘600, i modesti trinceramenti di frontiera eretti dai grigioni allora padroni dell Valtellina.
Edificato in pietra raccolta nelle montagne circostanti, gli archetti dell'abside e delle finestre in tufo del vicino Pian di Spagna. Ingresso verso occidente. Pianta quasi quadrata, segnata da una piccola volta a crociera, sostenuta (probabilmente) da figure antropomorfe. Resti di affreschi dell XI secolo alle pareti. Abside semicircolare, segnato da una finestrella centrale, monofora a doppia strombatura, segnato, verso l’esterno archi e colonnine decorativi.
Dedicato a San Fedele, protomartire della Chiesa di Como ai tempi delle persecuzioni di Diocleziano e Massimiano. Probabilmente nel 286. Sul luogo del martirio viene inizialmente edificato un sacello, poi dimenticato. Nel 964 vennero riscoperte le reliquie, poi trasportate a Como e custodite nella Chiesa di S. Eufemia. Sul luogo del ritrovamento venne eretto l’oratorio che ancora vediamo.
Lo stile romanico denuncia chiaramente l’ambito di orgine dei costruttori, fra i magistri comacini, ovvero i maestri tagliatori di pietra, scultori ed architetti provenienti dalle valli meridionali della allora Como.
