Ornette Coleman
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![Ornette Coleman a Umbria Jazz](../../../upload/thumb/1/1e/Ornette_Coleman.jpg/150px-Ornette_Coleman.jpg)
Ornette Coleman (Fort Worth, Texas, 1930) è un sassofonista (sax alto e tenore) e compositore di jazz, uno dei maggiori innovatori del movimento free jazz degli anni 60.
Inizia la carriera in orchestre di rhytm'n'blues ed è presto affascinato dalle linee intricate dei boppers, ma le difficoltà tecniche e di apprendimento della teoria musicale lo portano a formulare un nuovo sistema musicale (l'armolodia) che pochi finora hanno capito.
L'iniziale esiguo numero di fedelissimi conta i conterranei John Carter (clarinetto, sax contralto), Dewey Redman e James Clay (sax tenore), cui si aggiungono Paul Bley, Walter Norris (pianoforte), Bobby Bradford e Don Cherry (tromba), Charlie Haden (contrabbasso), Ed Blackwell e Billy Higgins (batteria).
La carriera di Ornette viene lanciata da John Lewis del Modern Jazz Quartet e dal compositore Gunther Schuller, che lo fanno incidere su etichetta Contemporary insieme a Red Mitchell, Percy Heath e Shelly Manne. Le sue composizioni entrano quasi subito nel repertorio jazz; convince invece meno il suo solismo al sax alto, sghembo e di strana intonazione. Passa all'Atlantic che lo fa collaborare con Eric Dolphy, Freddie Hubbard, Scott LaFaro e Jimmy Garrison. I titoli dei dischi sono slogan promettenti: "Something else", "The shape of jazz to come", "Tomorrow is the question", "Free jazz".
Nel 1962 fonda un trio sperimentale con David Izenzon e Charles Moffett; dopo il celebre Town Hall concert, in cui viene anche eseguito il suo primo quartetto d'archi, si ritira dalla scena musicale per tre anni, durante i quali studia la tromba e il violino, che suona con tecniche non ortodosse.
Nel 1966 l'uscita di The Empty Foxhole, con Haden e suo figlio Denardo Coleman (di soli 10 anni), viene accolta con molti dissensi. Gira l'Europa col trio, e tornato in America tenta organici diversi. Negli anni '70 fonda anche un gruppo di jazz elettrico, il Prime Time, con esiti artistici discontinui. Collabora con gli etnici Masters of Jujuka e con suonatori sardi di launeddas, oltre che con Jackie McLean (1967), Pat Metheny (1986), Jerry Garcia (1988) e Howard Shore (1991). In all languages (1987) presenta le stesse composizioni suonate dal quartetto classico e poi dal Prime Time. Negli anni '90 suona in quartetto con Geri Allen e in duo con Joachim Kuhn, e nel 2000 incontra Lee Konitz sul palcoscenico di Umbria Jazz.