Palazzo Bocchi
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Tra le più interessanti architetture del Cinquecento bolognese, Palazzo Bocchi evidenzia la cultura eclettica del committente, l’umanista Achille Bocchi (1488-1562) fondatore di una delle prime accademie italiane, l’Accademia Ermatena, istituzione consacrata allo studio della letteratura, della filosofia e della filologia.
Edificato dal 1545 al 1560 su disegno di Jacopo Barozzi detto il Vignola e modificato nell’interno da Ottavio Mascherino, l’edificio ha subito un recente restauro (1990). L’architettura classica del palazzo ha rappresentato il modello per molte altre costruzioni cittadine. Nel basamento del palazzo corre una fascia con iscrizioni, in cui sono incisi versi latini di Orazio ("Rex eris aiunt si recte facies" Sarai re, dicono, se agirai rettamente) e della Bibbia in ebraico che significano "O Signore preservami dalle labbra menzognere e dal linguaggio ingannatore” (Libro dei Salmi, "Salmo 119"), che testimoniano l’influenza della cultura latina ed ebraica sulla vita culturale. In una sala del pianterreno (nel 1546 sede dell’Accademia Ermatena) Bartolomeo Cesi dipinse “Divinità dell’Olimpo” entro scomparti con grottesche. Del vasto ciclo decorativo affidato a Prospero Fontana rimangono affreschi nella volta e un “Ercole” sopra un camino; il Cesi dipinse gli “Dei dell’Olimpo” in scomparti e grottesche.