Pangium edule
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Pangium edule | ||||||||||||||||||
Classificazione scientifica | ||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||
Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||||
Pangium edule |
Il Pangio (Pangium edule) è una pianta della famiglia delle Flacourtiaceae originaria dell'Indonesia (Giava e Bali).
[modifica] Utilizzo culinario
I semi del Pangio sono un ingrediente molto apprezzato nella cucina Nonya ed Eurasiatica.
Originario dell'Indonesia (Giava e Bali) sono tossici se non trattati adeguatamente. La scorza esterna deve essere pulita strofinandola energicamente, si passa quindi all'ammollo per almeno 3 giorni, cambiando spesso l'acqua e buttandola alla fine. Il metodo più semplice per aprirli è usare un cacciavite a manico corto, un martello e pestare sul guscio, anche se la tradizione vuole l’uso della mannaia. Con una pinzetta si estrae la polpa che non deve essere dura, verde o di odore sgradevole; per essere usata deve essere soffice, nera o marrone scura e fragrante. I Peranakan sono soliti aprire i semi, svuotarli e quindi riempire di nuovo il guscio. I cuochi Eurasiatici li usano al naturale lasciando al commensale il compito di aprirli e gustarli con la pietanza stessa.