Peter Duesberg
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Peter H. Duesberg, (Germania-2 dicembre 1936 - vivente) scienziato statunitense di origine tedesca. La madre era un medico e il padre professore di Medicina Interna. Si trasferice negli Stati Uniti nel 1964, lasciando il Max Plank Institute di ricerca virologica, sotto la guida di Wendell Meredith Stanley, che è stato il primo virologo a ricevere il Premio Nobel. Nel 1986 entra a far parte dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti.
Pioniere nella ricerca dei retrovirus, è stato anche il primo scienziato ad aver isolato un gene del cancro. Attualmente è docente di Biologia Molecolare e Cellulare presso la Università di Berkeley in California. È convinto assertore dell'ipotesi che la Sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) non sia di origine virale.
Fra il 1968 e il 1970 dimostrò che il virus dell'influenza ha un genoma segmentato. Questo avrebbe fornito una spiegazione alla sua capacità di formare ricombinanti attraverso il riassortimento dei suoi segmenti subgenomici. Con il suoi lavori sui retrovirus nel 1970, egli isolò il primo oncogene, e mappò la struttura genetica di questi virus. Con questi studi, e altri nello stesso campo, ottenne l'elezione alla National Academy of Sciences nel 1986. In base alla sua esperienza sui Retrovirus, Duesberg ha messo in discussione l'ipotesi di una correlazione diretta virus-AIDS sulle pagine di prestigiose riviste scientifiche ( Cancer Research, The Lancet, Proceedings of the National Academy of Sciences, Science, Nature, Genetica, Journal of AIDS, AIDS Forschung, Biomed. & Pharmacother., New Engl. J. Med., Chemical and Engineering News, Naturwissenschaften, Research in Immunology , Pharmacology & Therapeutics e il British Medical Journal). Ha invece suggerito l'ipotesi che le diverse malattie che sono incluse nella sindrome detta AIDS siano causate dall'uso prolungato di farmaci “ricreativi” e dall'uso stesso dei farmaci anti-HIV, quali l'AZT, prescritto per prevenire o trattare l'AIDS. C'è anche da dire che la sua critica non riguarda solo la teoria HIV-AIDS in se, ma il modo stesso in cui essa si è affermata, al di fuori di quello che dovrebbe essere un reale confronto scientifico, ma nell'ambito di quella che lui denuncia come una collusione molto stretta fra ricerca scientifica- politica e interessi economici. In realtà quello che egli realmente denuncia è il fatto che gli stanziamenti per la ricerca negli Stati Uniti vanno solo ed esclusivamente a quei ricercatori che sposano le tesi ufficiali. E questo andrebbe a detrimento della qualità della ricerca e allontanerebbe dalla soluzione di problemi importanti, come la ricerca sul cancro.
Basandosi su 30 anni di studi sul cancro di origine virale, e più di 15 anni sui geni cellulari simili a quelli virali correlati al cancro, ora definiti come oncogeni, ritiene infatti che la carcinogenesi virale sia statisticamente trascurabile, e che le prove di una oncogenesi cellulare non siano sufficienti. Per questo ha invece avanzato l'ipotesi che l'aneuploidia, vale a dire un numero anormale di cromosomi, piuttosto che gli oncogeni cellulari, sia la causa del cancro. Questa ipotesi suggerisce miglioramenti nella prevenzione del cancro mediante l'eliminazione di sostanza che causano l'aneuploidia dagli alimenti e dai farmaci.
[modifica] Collegamenti esterni
[modifica] Bibliografia
- Peter H. Duesberg, AIDS. Il virus inventato, Baldini Castoldi Dalai | 2004 | ISBN: 8884905230
- Luca Rossi, Sex Virus, Feltrinelli-I Canguri | 1999 | ISBN: 8807701073