Phalanx CIWS
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Phalanx CIWS | ||
Vulcan Phalanx | ||
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Tipo | Close-In Weapon System | |
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Peso | 6.100 kg | |
Calibro | 20mm a 6 canne rotanti (Gatling) | |
Elevazione | -25/+85 | |
Velocità di elevazione | 86gr. Sec. E 100 azimuth | |
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Gittata | più di 1.500 m | |
Velocità iniziale proietto | 1.100 ms | |
Cadenza di tiro | 3.000 - 4.500 c.min. | |
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Colpi al seguito: 1000 o + | ||
Il Vulcan Phalanx (falange) è un sistema CIWS sviluppato per la Marina degli Stati Uniti. Esso è diventato un sistema standard per tale forza navale, e fosse anche solo per questo, anche un punto di riferimento per le realizzazioni analoghe in ambito mondiale. Questo sistema è stato sviluppato anche per essere un’apparato semplice e relativamente economica, che consente di istallarlo in maniera semplice su qualunque nave che ne possa sopportare il peso.
Denominato Mk 15/16 esso era la risposta ai sistemi missilistici antinave , specie quelli sovietici che rappresentavano la minaccia diretta.
Nato come programma negli anni ’60, in qualità di sistema da usare contro missili e aerei che fossero passati attraverso le difese aeree missilistiche, e con un funzionamento più semplice e rapido del Sea Sparrow Mk116, il per il Phalanx si pensò di usare un’arma affidabile e veloce comel'M61 Vulcan aeronautico, ma con una sostanziale riduzione della cadenza di tiro, limitata con una decisione assai opinabile, a 3000 dei 6000 colpi al minuto della versione aeronautica, e al livello del VADS terrestre, che certamente non è un sistema altrettanto critico.
L’azionamento dell’armamento era automatico con comandi idraulici. Il munizionamento da 20mm non sembrava peraltro molto efficace. Allora venne utilizzato un tipo di munizione perforante decalibrato con nucleo da 12,7mm in uranio impoverito, con un sabot in nylon e alluminio. La velocità è molto più alta e la traiettoria tesa, per essere più preciso possibile.
Il primo esperimento di dimostrazione del concetto di controllo del tiro, che sfruttava i progressi dell'elettronica e dell'intelligenza artificiale all'epoca disponibili, avvenne già l’anno dopo, nel 1970 , allorquando venne sperimentata con successo anche la munizione ad uranio impoverito, che all’epoca era ancora ben poco compreso come tipologia di munizione. Nel 1971 avvenne la prima sperimentazione con il prototipo ma solo al simulatore. Il primo impianto venne messo a bordo della fregata King dal 1973, il primo impiego in azione avvenne nel 1975 quando un sistema a bordo di un vecchio caccia in disarmo, il Cunninghan, distrusse tutte le armi lanciatigli contro.
[modifica] Tecnica
La sistemazione dell’apparato di controllo di tiro della General Dynamics ha un radar VPS-2 (lo stesso utilizzato dal Meroka) in banda centimetrica J, sistemato sopra la torretta nella inconfondibile cupola bianca , apribile, che in verità ha 2 antenne, ma coassiali, una dentro l’altra, con la prima che ruota e cerca il bersaglio, la seconda che lo segue e lo attacca. Il missile attaccante viene inseguito con una tecnica di comparazione, perché anche la scia di proiettili che gli viene sparata contro è seguita dal radar, pertanto l’errore angolare tra i proiettili e l’obiettivo veniva calcolato e corretto sui proiettili ‘in partenza’ nelle raffiche successive, per un totale, in genere, di 200 colpi sparati prima che il missile arrivi alla distanza di 450m, dai 1500 originari. Il tempo di identificazione e apertura fuoco è di circa 2 secondi.
Sotto l'antenna vi sono il cannone, il tamburo che contiene le munizioni, rapidamente rifornibili dal personale addetto, e infine il piedistallo, con tutti i servomeccanismi integrati al suo interno. Non vi sono necessità di perforazione del ponte, e la nave deve solo avere una consolle per controllare le operazioni di azionamento, verifica guasti etc. in quanto una volta acceso, il Phalanx è totalmente autonomo.
Il complesso di fuoco pesa in tutto 6090kg in tutto, munizioni incluse e ed alto circa 4,57m.
[modifica] Operatività
IL primo esemplare di produzione iniziò nel 1977 e l’operatività arrivò nel 1980 sulla portaerei Entreprise, seguita a ruota dall’America. L’anno dopo un primo impianto venne istallato a bordo della fregata Bigelow e venne provato con ottimi risultati anche in vicinanza delle coste e degli echi che esse producevano, oltre che in situazioni di contromisure elettroniche. Alla fine , nel 1977, venne omologato per il servizio e partì la produzione, ma passarono altri 3 anni prima che le macchine di serie venissero istallate sulle portaerei.
Alla fine del 1984 erano stati già istallati 220 a bordo di 125 navi USA, con una istallazione per fregata, 2 per cacciatorpediniere, incrociatore, nave anfibia o di rifornimento, 3-4 per portaerei o corazzata. Altri 52 erano venduti a marine straniere come quella giapponese. Attualmente, con tutte le versioni migliorate si è arrivati a circa 800, confermando l'egemonia di questo modello nel settore specifico.
Nel 1983 venne posto in produzione un Phalanx migliorato, con una dotazione di munizioni aumentata a con la possibilità di scegliere in automatico 2 cadenze di tiro diverse, tutta la produzione
Il Block 1 è entrato in produzione nel 1983, cosicché i tipi precedenti erano designati Block 0. La cadenza di tiro, grazie ad un sistema di azionamento pneumatico la cadenza di tiro è aumentata a 4500 colpi al minuto, fattore molto importante per migliorarne le prestazioni, mentre la dotazione di munizioni è aumentata dello stesso livello. Anche i radar sono migliorati, con una maggiore sensibilità del radar di ricerca, munizioni con nucleo di tungsteno maggiore elevazione e velcotià di processazione dati.
Il tipo successivo è stato designato Block 1A con una sistema computerizzato dalla capacità di processazione dati ulteriormente migliorata, cosa non sorprendente visto che negli anni ’70-80 sono stati compiuti passi avanti di enorme portata nella tecnologia dei computer , algoritmi migliorati per contrastarae bersagli manovranti e altre migliorie, incluse le apparecchiature di test di funzionamento.
Infine il Block 1B comprende un sistema di ingaggio per bersagli di superficie e lenti, con modalità PSUM basata su un sensore FLIR all’infrarosso che permette ingaggi contro eliocotteri e bersagli di superficie.
Il Phalanx ha avuto vari miglioramenti, ma fin dall'inizio è stato caratterizzato da un’affidabilità di funizionamento molto notevole per l’impiego previsto, che contempla la possibilità di funzionare per giorni senza sparare un colpo ma sorvegliando tutt’intorno e stando pronto a localizzare il bersaglio appena si avvicina.
L’aumento della cadenza di tiro e delle munizioni lo hanno reso più potente, ma in ogni caso ha subito critiche con la sua caratteristica base, quella del ridotto calibro, che lo mette in condizioni di inferiorità rispetto ai CIWS sdi altri tipi. La nave è difesa meglio con armi di calibro superiore, a in ogni caso il Phalanx ha dimostrato che può ingaggiare bersagli supersonici come i Talos convertiti in Vandal supersonici anche a bssa quota, in una di queste sperimentazioni ha visto il missile spezzarsi in 2 e rimbalzare in acqua finendo addosso comunque alla nave da cui esso sparava. Anche per queste veevenienze è stato necessario aumentare il calibro e la gittata delle armi ma non ha avuto in ogni caso modo di essere sperimentata in guerra. La sola azione è stata quella di sparare addosso ala nube cdi chaff della corazzata Missouri nel 1991 per respingere i missili antinave irakeni lanciati contro. Ma essi non vennero colpiti, du la corazzata ad essere colpita da una fregata con alcuni colipi.
Lo svantaggio è che è un’arma di solo 20mm di calibro, reputata insufficiente per gittata e potenza a distruggere più di un missile attaccante in simultanea, oppure missili altamente supersonici con testate corazzate. Anche la dotazione di proiettili è tutto sommato modesta.
Se quindi è utile contro lo Styx o anche l’Exocet non necessariamente lo sarebbe contro l’SS-N 22. L’unica volta che tale arma ha sparato, ha poi dimostrato la sua vulnerabilità ai chaff, in quanto nel 1991, durante Desert Storm, gli irakeni lanciarono missili Silkworm contro la flotta alleata. Gli inglesi avvertirono che non pareva avessero testate con ricerca radar ma IR, ma gli americani lanciarono anche i chaff, e un Phalanx di un fregata USA li considerò nemici sparandogli contro e colpendo la Corazzata che scortava. Questo fatto getta interrogativi di tipo diverso: cosa sarebbe successo se si fosse trattato di un CIWS con munizioni esplosive di potenza maggiore, come il Breda Dardo che usa proiettili da 40 mm, che avesse fatto fuoco non contro una corazzata ma contro una nave tipo fregata? Verosimilmente avrebbe devastato la nave. Così questo episodio ha finito per dimostrare quanto sia difficile prevedere i risultati di un'attacco a navi da guerra. Con i chaff dispiegati, i Silkworm non ne erano disturbati, ma i CIWS sì, e così l'US Navy rischiò un clamoroso autogol, evitato dal lancio di missili Sea Dart di un Type 42 inglese.
In passato vi sono stati anche modelli terrestri del Phalanx, perlopiù sistemato sopra il rimorchio di un'autocarro. Alle volte esso è stato abbinato a missili, come il Barak israeliano. Sebbene ideale per distruggere razzi d'artiglieria, non pare che esso sia stato aquisito da alcuno, e in Israele si punta piuttosto ai laser ad energia diretta, che peraltro, come dimostrato dalla recente guerra, sono ben lungi dal dispiegamento operativo, almeno in grande scala, e hanno difficoltà a sparare contro razzi in rapida successione.
Una prova indesiderata della pericolosità (nonostante il calibro) del Phalanx, una volta inquadrato il bersaglio, venne data anni fà quando uno di questi cannoni aprì il fuoco contro un bersaglio trainato da un'aereo americano A-6 Intruder. Ma per qualche motivo il radar aquisì invece l'aereo americano, e nonostante la sua robustezza esso venne colpito a morte in pochi secondi. L'equipaggio si lanciò. Forse a bordo della nave giapponese, a seguito dell'incidente, qualcuno avrà ricordato la sorte della Yamato, sopraffatta da una minaccia aerea che le sue difese piuttosto obsolete non potevano affrontare.