Remondini
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I Remondini furono una famiglia di stampatori che operarono a Bassano da metà del XVII a metà del XIX secolo.
Intorno alla metà del seicento Giovanni Antonio Remondini, poco più che ventenne, giunse da Padova a Bassano e aprì nella piazza maggiore della città un negozio di telerie, lane, sete e attrezzi di ferro. In seguito aggiunse alle sue merci anche xilografie di santi e di soggetti popolari che i contadini acquistavano per le loro case.
Il Remondini pensò succesivamente di stamparsele in proprio ed acquistò un vecchio torchio. Da quel primo torchio nacque una delle più importanti calcografie d'Europa.
Alle stampe dai colori vivaci si aggiunsero i libretti di storie per soddisfare i gusti semplici del popolo minuto, giochi come il giro dell'oca o i soldatini di carta. L'intuizione dei gusti popolani dell'epoca e l'utilizzo di venditori ambulanti che portarono le stampe porta a porta per mezza Europa crearono la fortuna dei Remondini.
Nel 1711 alla morte del fondatore il patrimonio fu diviso tra gli eredi e la stamperia toccò al figlio Giuseppe e ai suoi discendenti. Dopo un secolo la stamperia dei Remondini contava 18 torchi per impressioni tipografiche e xilografiche, 24 per incisioni in rame, attrezzature per la stampa di carte speciali e le carte da parati, 4 cartiere e una fonderia per i caratteri in piombo che davano lavoro ad oltre 1.000 operai.
Nella stamperia lavorarono molti valenti incisori che portarono la produzione su di un piano europeo. La tipografia continuava a stampare libri e atlanti geografici come quello del Santini ristampato in grande e piccola edizione per molto tempo.
La decadenza comincia all'inizio dell'ottocento, dopo le invasioni napoleoniche. Nel 1840 la produzione era ancora notevole ma già si accumulava l'invenduto. Nel 1848 cominciò il tracollo e nel 1860 l'azienda chiuse i battenti.
Merita una menzione la notevole collezione remondiniana iniziata dai fratelli Giuseppe e Antonio ed aumentata dal figlio di questo primo Francesco fino ai primi dell'ottocento e ora conservata al museo di Bassano. Raccoglie 8.522 incisioni di vari autori.