Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche
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I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), sono rifiuti provenienti dai prodotti tecnologici come elettrodomestici (frigoriferi, lavatrici, stufette, ecc.), computer ed elettro utensili non più funzionanti o obsoleti.
Queste apparecchiature fanno parte della vita quotidiana, e sono, ormai, divenuti indispensabili, facilitando molti compiti con risparmio di tempo e fatica. Per funzionare necessitano di energia elettrica da rete o da batterie (da cui la sigla AEE, Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche)
Un continuo aumento di RAEE, determina un sempre maggiore rischio di abbandono nell'ambiente o in discariche e termovalorizzatori (inceneritore) con conseguenze di inquinamento del suolo, dell'aria, dell'acqua con ripercussioni sulla salute umana.
Questi prodotti vanno trattati correttamente e destinati al recupero differenziato dei materiali di cui sono composti, come il rame, ferro, acciaio, alluminio, vetro, argento, evitando così uno spreco di risorse che possono essere riutilizzate per costruire nuove apparecchiature oltre a la sostenibilità ambientale.
Sono diversi, e sparsi in tutta Italia, i centri che si occupano del riciclo dei RAEE.
[modifica] Normative
Il DL 25 luglio 2005 n. 151 Attuazione delle direttive 2002/95/CE e 2003/108/CE, relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti (Gazzetta Ufficiale 176 del 30 luglio 2005) [1].