San Giovanni Gualberto
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Giovanni Gualberto (?, 995?- Tavarnelle Val di Pesa, 12 luglio 1073), fondatore della Congregazione dei vallombrosani, è commemorato come santo dalla Chiesa cattolica.
Giovanni, figlio di Gualberto, nacque probabilmente a Firenze o secondo altre fonti nel castello di Petroio, in Val di Pesa, intorno all'anno mille dalla nobile famiglia dei Visdomini. Suo fratello Ugo viene assassinato e secondo i costumi del tempo Giovanni è chiamato a vendicarne la morte con l'uccisione del rivale. La vendetta si doveva consumare fuori porta San Miniato a Firenze, ma secondo la leggenda il suo avversario si inginocchiò e messo le braccia in forma di croce invocò pietà. Giovanni gettò la spada e concesse il perdono.
Secondo la leggenda a quel punto Giovanni andò nel Monastero di San Miniato in preghiera e il crocifisso lì presente avrebbe fatto segno, con il capo, di approvazione. Dopodiché Giovanni si ritirò all'interno del monastero benedettino annesso. Una volta diventato monaco il suo impegno si diresse a difendere la Chiesa dalla simonia e dal nicolaismo. Suoi primi avversari furono il suo stesso abate, Oberto, e il vescovo di Firenze, Mezzabarba, entrambi simoniaci. Non essendo incline ai compromessi e non riuscendo ad allontanarli dalla città preferì ritirarsi in solitudine. Nel 1036 dopo varie peregrinazioni insieme ad alcuni monaci giunse a Vallombrosa, conosciuta allora come Acquabella.
Nonostante la solitudine però il suo ideale monastico rimaneva quello cenobitico, com'è presentato dalla Regola benedettina. Ma a Vallombrosa la Regola fu applicata in una forma inedita. I monaci, con la preghiera, si preparavano all'intervento diretto con gli affari di Firenze. Qui il loro antagonista era sempre il vescovo Pietro Mezzabarba. La vittoria dei monaci avvenne sia grazie all'appoggio del partito della riforma sia grazie alla leggenda dell'ordalia (giudizio di Dio) di Badia a Settimo. Qui il monaco Pietro avrebbe attraversato indenne il fuoco dimostrando il favore divino e per questo fu detto "Igneo". Dopo l'approvazione papale, i vallombrosani conobbero un periodo di grande crescita.
Giovanni Gualberto morì nella Badia di Passignano, un monastero che aveva accettato la sua Regola, e dove si conservano le sue reliquie dentro un magnifico sarcofago scolpito da Benedetto da Rovezzano. Fu canonizzato nel 1193 da papa Celestino III, nel 1951 papa Pio XII lo dichiarò patrono dei Forestali d'Italia e nel 1957 patrono dei Forestali del Brasile.
[modifica] Bibliografia
- G.Spinelli, G. Rossi Alle origini di Vallombrosa. Giovanni Gualberto nella società dell'XI secolo, 1985, ISBN 8816770066
- curatore R.P. Ciardi Vallombrosa. Santo e meraviglioso luogo, 1999, ISBN 8877812567