Santi Marcellino e Pietro
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I Santi Marcellino e Pietro († Roma, 304), rispettivamente presbitero ed esorcista della Chiesa romana, sono venerati ab antiquo come santi dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa per aver subito il martirio durante le persecuzioni di Domiziano.
Secondo la passio scritta da papa Damaso I (366 - 384), i due vennero condotti in un luogo chiamato Salva Nera (poi ribattezzato Silva Candida, sulla via Cornelia) e decapitati dopo essere stati sottoposti a varie torture; i loro corpi sarebbero stati ricomposti dalla matrona Lucilla e deposti nelle catacombe Ad Duas Lauros (oggi a Torpignattara), sulla via Labicana: sul luogo della loro sepoltura, papa Siricio fece erigere una basilica, poi divenuta anche titolo cardinalizio.
Le loro reliquie vennero inviate in Francia da papa Gregorio IV e vennero poi traslate nell'abbazia di Seligenstadt sul Meno, presso Magonza, da Eginardo, consigliere di Carlo Magno.
I santi Marcellino e Pietro godettero di grande popolarità nei primi secoli del cristianesimo, tanto che i loro nomi vengono citati in una delle più antiche preghiere eucaristiche, risalente al pontificato di papa Vigilio (537 - 555).
Memoria liturgica il 2 giugno.