Statalismo
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Lo statalismo è la tendenza ad attribuire allo stato un ruolo forte nel possesso di aziende e nel controllo dell'economia nazionale.
Questo avviene di solito attraverso l'intervento dello Stato per aiutare aziende private in crisi, destinate altrimenti al fallimento o a un brusco ridimensionamento. Altre volte lo Stato interviene modificando quell naturale svilupparsi degli avvenimenti che vi sarebbe affidando l'economia alle sole leggi di mercato.
La costituzione italiana prevede che lo stato intervenga nell' economia in situazioni circoscritte: "in presenza di preminenti interessi a carattere generale". In tal caso "la legge può riservare o trasferire allo Stato determinate imprese o categorie di imprese" (art.43)
Nei paesi dell'est europeo a economia pianificata il potere dello stato nell'economia ha raggiunto i suoi massimi. Ciò se da un lato ha permesso la quasi totale occupazione dei cittadini, ha portato questi stati a una involuzione tecnologica ed economica. La mancanza di libera concorrenza, infatti, ha fatto mancare la spinta a migliorarsi che le imprese hanno quando sono in continua lotta tra loro per contendersi delle fette di mercato.
In Italia è avvenuto il salvataggio di molte aziende industrali e banche in crisi, negli anni trenta, attraverso lo strumento dell'IRI, ha portato tali imprese sotto il controllo dello Stato. Queste imprese pubbliche, tuttavia, sono state gestite troppo spesso secondo criteri di convenienza politica anziché di efficienza manageriale. Ciò ha comportato forti spese da parte dello Stato, alle quali non corrispondeva un adeguato beneficio economico. Da qui le privatizzazioni degli anni '80 e la vendita di molte imprese che appartenevano allo Stato, ai privati.