Stati generali
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Con Stati generali s'indica un organo di rappresentanza delle tre classi sociali esistente nello Stato francese prima della Rivoluzione francese del 1789 (États généraux) e gli Stati Generali (Staaten General) dei Paesi Bassi. Entrambe le assemblee, di origine feudale, disponevano della funzione di limitare il potere monarchico.
[modifica] Gli Stati generali francesi
I suoi membri erano divisi nelle tre classi (o stati) del clero, della nobiltà e del terzo stato.
Gli stati generali furono convocati la prima volta da re Filippo IV nel 1302, e furono riuniti ventidue volte in 487 anni. Dopo il 1614 non furono più riuniti sino al 1789, quando Luigi XVI vi fece appello per affrontare la crisi finanziaria che stava assillando la Francia. Nel giugno dello stesso anno, il terzo stato ed alcuni rappresentanti del basso clero e della piccola nobiltà si costituirono in Assemblea nazionale costituente e diedero inizio alla Rivoluzione francese. I membri dell'assemblea degli stati erano eletti dai loro pari a Parigi e nelle province. Ogni ordine valeva come un voto per le decisioni e ciò faceva in modo che nobiltà e clero, rappresentanti del 2% della popolazione, avessero una forte influenza sul paese, data la maggioranza loro assicurata dall'alleanza che li legava. Le richieste del popolo e delle autorità locali all'assemblea erano raccolte nei cahiers de doléances.
[modifica] Stati Generali durante il Medioevo
1302, 1303, 1308, 1317, 1343, 1355, 1356, 1357, 1358, 1359, 1363, 1439, 1468, 1484, 1491, 1498.
[modifica] Stati Generali dopo il Medioevo
1506, 1558, 1588-1589, 1593, 1614, 1789.