Tappa di decompressione
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Una tappa di decompressione (detta anche pausa o fermata di decompressione) è il periodo di tempo che un subacqueo deve spendere ad una profondità costante alla fine di un'immersione subacquea per eliminare in sicurezza i gas inerti dal corpo col fine di evitare problemi quali, ad esempio, malattia da decompressione. La pratica delle tappe di decompressione è chiamata decompressione a stadi o decompressione a tappe.
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[modifica] Effettuare una tappa
L'uso delle tabelle di decompressione o di computer subacquei consente al sub di capire il proprio profilo d'immersione, se siano necessarie o meno pause di decompressione e la durata e la profondità di queste. Una immersione no stop è quella che non richiede tappe durante la risalita[1].
Immersioni corte o poco profonde possono necessitare di una singola, breve tappa di decompressione a profondità modesta, come nel caso della tappa di sicurezza. Immersioni profonde e molto lunghe necessitano spesso di numerose tappe di decompressione, ognuna più lunga e meno profonda della precedente. Come precauzione nel caso di malfunzionamenti o errori di calcolo (ma anche di una predisposizione alla malattia da decompressione non diagnosticata) molti subacquei effettuano una pausa di sicurezza aggiuntiva a quelle previste, tipicamente di 1-5 minuti a 3-6 metri di profondità[2]. Questa viene effettuata anche in caso di risalita no stop.
In aggiunta alle tappe il subacqueo non deve superare la velocità di risalita di sicurezza; di solito il tempo per risalire da 6 metri di profondità sarà di almeno 1 minuto. Con le tabelle la velocità massima prevista è di 10 metri al minuto[3] con profondità superiore ai 6 metri.
[modifica] Meccanismo
Durante la pausa le microbolle presenti nel corpo del sub vengono espulse in sicurezza attraverso i polmoni[1]. Se però non viene fornito abbastanza tempo per quest'operazione queste bolle crescono di dimensione (per via della minore pressione ambientale) e possono causare gravi problemi.
Quando ci si immerge con miscele a base d'azoto le tappe di decompressione si effettuano tipicamente tra i 3 e i 20 metri di profondità, con miscele a base d'elio tra i 20 e i 40 metri.
Per la decompressione è molto importante anche l'intervallo tra un'immersione e l'altra, e può essere inteso come la più lunga delle tappe di decompressione. Tipicamente il corpo umano impiega delle 16 alle 24 ore per riprendere il normale livello di saturazione dopo un'immersione[1].
Solo i subacquei che respirano gas ad alta pressione possono aver bisogno di effettuare tappe decompressive. Un subacqueo che respira gas a pressione atmosferica, come ad esempio uno che pratica snorkeling, non ha bisogno di effettuare soste durante la risalita.
[modifica] Tappe mancate
Un sub che salti una tappa di decompressione rischia di essere affetto da malesseri da decompressione. Più a lungo viene rimandata la sosta, più è alto il rischio. I motivi più comuni che portano a saltare una fermata sono la mancanza di gas da respirare per completare la sosta o la perdita del galleggiamento neutro. Uno degli scopi dei corsi di subacquea iniziali è di prevenire questi errori[1]. Vi sono inoltre altre motivazioni meno prevedibili, come ad esempio un danneggiamento della muta subacquea in acque fredde, che porta a dover scegliere tra l'ipotermia e la malattia da decompressione.
[modifica] Note
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